lunedì 31 gennaio 2011

I segreti della pasta frolla e la "torta per sbaglio"

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In attesa che un amico mi faccia avere la memory card dove ci sono le foto degli gnocchetti che vi avrei voluto propinare oggi (eh sì perchè ho cucinato a casa di amici e non avevo la mia fotocamera dietro e ho usato la sua), vi propongo in alternativa questa ricetta di "torta per sbaglio", ovvero: la frolla è ok, la crema è....il risultato sbagliato di un tentativo di crema (simil) Dria.
Ho buttato forse via l'esperimento fallito? naaaaaa! l'ho piuttosto spalmato sulla base di frolla scura (il colore è determinato dall'uso di zucchero integrale). Risultato apprezzabilissimo, gnam! una torta particolare, quasi mou.....insomma, buona!

LA PASTA FROLLA 

Le combinazioni degli ingredienti che compongono la pasta frolla possono essere tendenti all' \infty : farina, burro, uova e zucchero nelle proporzioni desiderate. Sembra una eresia? ma no!  Esistono anche le versioni senza uova e senza burro! ma allora cosa contraddistingue la "vera" frolla? beh, ho capito (finchè non verrò smentita!) che non esiste quella VERA, bensì quella più o meno BUONA:di fatto è semplicemente una pasta che ha la caratteristica di non essere lievitata, e di essere sbriciolabile, friabile. Risultato ottenibile non usando lievito e usando ingenti quantità di grassi (burro, ma anche olio volendo), ovvero per 100 gr di farina si usa da un minimo di 30gr di burro ad un massimo di 100 gr di burro. Più burro si mette, più è buona, dice Lapalisse, che si dilettava pure di cucina....mannaggia!
Per quanto riguarda lo zucchero, per 100 gr di farina vanno usati dai 30 ai 50 gr di zucchero (qualcuno dice di usare quello a velo, ma se usate come me quello normale o di canna potete semplicemente avere l'accortezza di incorporarlo bene nel burro e lavorarlo con un cucchiaio prima di aggiungere la farina...ma è una sottigliezza :P)
Circa le uova, se usate solo il tuorlo  si sa, la consistenza sarà più morbida e friabile, se usate anche l'albume sarà più croccantina. Si può aggiungere anche una puntina di cucchiaino di lievito per rendere la frolla più soft - sempre per farla un pochino più leggera, più gonfia - io spesso lo faccio proprio per usare meno ingredienti a maggior concentrazione calorica nelle versioni light :P
Quindi come potete vedere: mano libera (o quasi) su quantità e modalità (io spesso, con la dieta-bluff-perenne, finisco per usare spesso ricette vegan! quindi zero burro e zero uova.....ve le passerò, quelle che hanno superato la prova test-di-Polly!), l'unica cosa su cui NON si transige è la temperatura del burro, rigorosamente DA FRIGO, e il riposo in frigo dopo aver creato la pallotta di impasto....

Ecco io come ho fatto:

INGREDIENTI PASTA FROLLA:

250 gr farina
80 gr burro
2 tuorli
75 gr zucchero (io ho usato quello di canna integrale, da cui il colore scuro)
un po' di acqua fredda

Impastare velocemente gli ingredienti, mettere in una ciotola, coprire e mettere in frigo.
Lasciar riposare minimo mezz'ora, nel frattempo preparate la crema.

INGREDIENTI PER LA CREMA:
Ehm......io non l'ho preparata! :P come ho accennato, era un risultato "sbagliato" di un tentativo di imitazione della crema di una famosa pasticceria genovese. Ma ecco qui il risultato:

4 uova intere
4 cucchiai gr zucchero
6 cucchiai di moscato (o marsala)
4 cucchiai di burro

Fate montare uova zucchero e vino dolce con uno sbattitore elettrico su un pentolino a bagnomaria, l'acqua non deve bollire...
Continuate a montare finchè la crema non diventa il doppio o il triplo del volume (calcolate quindi la grandezza del pentolino eh! ;))
Quando è pronto, continuate a sbattere con la frusta elettrica e aggiungete 4 o 5 cucchiai di burro a temperatura ambiente. Probabilmente non si amalgamerà alla perfezione, ma va bene così, anche coi grumini bianchi che poi si scioglieranno in cottura creando le crepe.
torta zaba nel mentre copy
Tirate fuori l'impasto di frolla dal frigo, stendetela su un foglio di carta da forno con le dita, velocemente.
Sopra stendete a cucchiaiate la crema, e infornate a circa 180 ° a lungo....nel mio forno c'è stata un paio d'ore buone, ma io ho un forno antediluviano, si sa, con bombola a gas! nel vostro elettrico probabilmente un'oretta sarà sufficiente, ma basta dare un'occhiata ogni tanto. Diventerà tutta marmorizzata sulla superficie, con una bella crosticina crepata (più burro mettete nella crema, e più diventerà così "crosticiosa"....io ho limitato il burro a 4 cucchiai, ma vedete un po' voi :D)
E' migliore calda, per me.....
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sabato 29 gennaio 2011

Spatzle (gnocchetti di spinaci e farina)

spatzle


Ieri ho trovato in offerta degli spinaci biologici. Beh, di farli passati in padella con burro e parmigiano non se ne parla ormai da anni, mi hanno stufato. Niente zuppa, ne ho mangiata troppa ultimamente.
Ah sì...gli strozzapreti! E' tanto che non li faccio....e li adorooo! poi però.....ci penso bene.....è tanto che non li faccio, però li avrò fatti almeno 10 volte da quando li ho scoperti (3 anni). Quando mai io ripeto una ricetta così tante volte??? urge trovare alternativa...
E allora mi ricordo degli halusky, piatto tipico slovacco consistente in gnocchettini bianchi conditi con formaggio (piatto buonissimo, lo farò, promesso!), ma resta il problema degli spinaci, che non c'entrano negli halusky....e io voglio usare gli spinaci!
Allora,  per associazione di idee, ecco affiorare un piatto tipico tedesco della Bavaria e del Trentino, gli spatzle, che possono essere sia un piatto unico tipo gnocchi, magari conditi con formaggio o panna, oppure usati come accompagnamento di piatti di carne (al posto delle patate arrosto, per intenderci).
Io li ho mangiati nella foresta nera....e anche in Trentino (acci....e di nuovo ricasco nella cucina nordica eh! :D). Ed ecco qui gli spatzle agli spinaci.
Il condimento qui proposto non è quello solito (panna e speck, o burro e salvia, o pancetta ecc), ma si sposa bene con lo gnocchetto verde. E poi sono così semplici da fare....che potrete gustarli con tutti i diversi condimenti che vi verranno in mente! (niente pomodoro però, please, almeno secondo me...).
Ecco, qui trovate le foto e un video in cui si mostra chiaramente (meglio di come potrei fare io!) come fare gli spatzle per chi non ha l'apposito attrezzo (e io non ce l'ho!). Ho usato un po' più di farina che non nella ricetta originale, perchè così sono più semplici da maneggiare.
Circa il confezionamento, ne ho fatti circa metà con il coltello e un tagliere di plastica inumidito alla bisogna, come indicato dal video, e l'altra metà....semplicemente aggiungendo farina e "pizzicando" un po' di pasta tra le dita e appiattendola poi coi polpastrelli. Certo nel secondo modo non sono più gli originali spatzle, ma diventano quasi normali sgnocchettini agli spinaci, quindi più consistenti degli spatzle. Qui vi do comunque la ricetta di quelli da fare con il coltello e il tagliere, ok? basta aggiungere farina e avrete la versione 2.0!!!



INGREDIENTI: (per 4 persone)

Per gli spatzle:

400 gr farina
4 uova 
1 kg spinaci freschi (che corrisponderanno a circa la metà del peso una volta cotti e strizzati)
noce moscata
sale

Per il condimento:

(il classico è panna riscaldata e speck rosolato in padella,  ma qui vogliamo OSARE  e dunque):


pezzettini di aringa affumicata O cubetti di tofu affumicato (versione veg)
burro (se volete, di soya) q.b. (una noce a testa)
qualche fogliolina di salvia o di rosmarino

(ma potete condire anche coi più classici: panna e speck, panna e prosciutto cotto, pecorino grattuggiato, semplice burro e salvia con parmigiano....)


Lavate bene gli spinaci, metteteli in un tegame ampio e fateli andare a fuoco basso col coperchio (in questo modo si cuociono senza bollirli e quindi senza assorbire acqua). Dopo qualche minuto, appena hanno cominciato ad appassire, togliete il coperchio in modo che il vapore si consumi e gli spinaci si asciughino. Fateli raffreddare e poi strizzateli bene dentro ad un colapasta.
Frullate gli spinaci col frullatore a immersione, e aggiungete il resto degli ingredienti. Amalgamate bene con circa un bicchiere di acqua (aggiungete l'acqua piano piano, dovrete fermarvi quando la pastella sarà liscia e densa, diciamo come se fosse l'impasto di una torta). Se vedete che l'impasto è troppo liquido, fermatevi dall'aggiungere acqua o, se fosse davvero TROOOPPO liquido (cioè non più simil-impasto di torta ma simil-crèpe) aggiungete una cucchiaiata colma di farina (ma tutto questo dipenderà da quanto avrete strizzato gli spinaci!)
Mettete a bollire l'acqua salata in cui cuocere gli gnocchetti e cominciate a "confezionarli"!
Come?


Seguite il procedimento indicato dalle foto e dal video qui, ovvero: tagliere di plastica inumidito (così l'impasto scivola meglio), mettete sopra l'impasto poco alla volta (mezzo mestolo per volta direi), inclinate il tagliere verso l'acqua bollente (senza rovesciare tutto l'impasto dentro l'acqua, neh! :D io ho rischiato!!!!) e tagliate dei piccoli cordoncini di impasto facendoli cadere nell'acqua (il più velocemente possibile, ma io non ci riesco velocemente come nel video! :D) 
Tirateli fuori con un colino forato mano a mano che vengono a galla (se invece siete lenti come me a confezionare gli spatzle col coltello, no problem! il tempo che ci mettete a "tagliare" una mestolata di impasto, e li avrete già belli che cotti! :D niente panico! li tirate fuori e continuate col resto dell'impasto)

Fate sciogliere il burro in un tegamino e aggiungete due foglioline di salvia.
Irrorate gli gnocchetti col burro e spezzettate sbriciolando a pezzettini l aringa affumicata, o il tofu, se vi piace (come a me!)  ripassato velocemente in padella senza condimenti. Non troppi altrimenti copre troppo il gusto dello gnocchetto, però! Una rigatina di burro o margarina di soya a crudo con il rigalimoni, e...buon appetito!


spatzle crop 2

giovedì 27 gennaio 2011

Insalata gustosa di scarola con salsa

insalata gustosa di scarola con salsa

Pant...pant..
Dopo aver fatto impazzire, nell'ordine: una fotografa professionista, un amico, una cugina e un altro amico lontano....FORSE, e dico FORSE, sono riuscita a mettere la firma sulle foto :D
E' stata una faticaccia IMMONDA, e credo che più ancora che per me, lo sia stata per chi mi ha accompagnato in questa sordida avventura....
(non parliamo di sordide avventure, in questi giorni andando al lavoro leggo il giornale al bar, giusto per farmi andare di traverso il caffè, ma vabbè.....)
Immersa nelle mie stra-maledizioni al computer, mentre non riuscivo a trascrivere una banale firma, non ho avuto un granchè di tempo per cucinare.....quindi mi sono contentata di una insalata.
Eh, già, perchè il tempo è adatto. Nevica! :D
Ma con una buona stufa che pompa pellet, una insalatina va benissimo.

PS: LA SENAPE!
la più buona in assoluto è la senape di Digione, in Italia trovate una ottima marca che è la Maille, peccato che la versione italiana sia un surrogato penoso (a mio parere) della senape di Digione che trovate in Francia...
Ora, potrei sbagliarmi, ma secondo me quella in Francia vi apre il naso se siete raffreddati, quella che si vende in Italia è molto meno forte e meno intensa... insomma, come per tutte le cose le aziende modificano il prodotto per differenti target, lo sapete per esempio che la Ferrero varia la quantità di zucchero nella Nutella a seconda del paese in cui deve vendere il prodotto, no?...ecco, secondo me stessa cosa per la senape di Digione: quella francese mi fa l'effetto wasabi hard, quella in Italia no.
Dato che a me invece la senape di Digione fa impazzire, dato che mi arriva direttamente ai lobi frontali creando un piacevole flash psico-papilloriale :D, il mio spassionato consiglio (NON mi pagano per dirlo! :D ma chi mi fila a me!) è di comprare quella che trovate generalmente nei discount o nei famosi negozietti etnici, in particolare la marca Dijona (non ridete per il nome! ;)), è buonissima ed è l'unica, in Italia, che secondo me si avvicina davvero a quella che avrete gustato nei bistrot parigini.

INGREDIENTI:

1 cespo di scarola
mezza cipolla rossa (o una.....se l'adorate come me)
1 confezione di tofu affumicato (originariamente usavo aringa affumicata ma il tofu e' meglio!)

1 manciata di capperi in salamoia
1 mela rossa (con buccia se è bio!)
1 manciata di riso soffiato
1 cucchiaino di semi di lino
1 cucchiaino di semi di girasole

Per la salsa:


2 cucchiai di senape di Digione
2 cucchiai di latte (io uso latte di soia)
1 cucchiaino di olio
(a piacere: 1 cucchiaino di yogurt di soya, ma secondo me la svalorizza....ma voi sperimentate!)


Come procedere?
Eh....beh....è dura! :D
Tagliate la scarola, tagliuzzate il tofu  affumicato, la mela, la cipolla, aggiungete le manciate varie, i cucchiaini vari e....GUSTATE!!!!!
 

martedì 25 gennaio 2011

Crostata salata "grezza" alla crema di zucca e fiocchi di latte

crostata salata alla crema di zucca copy

Andare o non andare....
Oggi dovrei partire, alla volta della mia amata Torino. Ma complice il freddo....complice una certa indecisione su alcune questioni di fondo (seguire un corso o no..)..insomma, ho pensato: intanto mi preparo da mangiare, che a stomaco pieno si ragiona meglio!
Il tempo era poco, la presentazione è quella che è...ma il gusto mi ha appagata! tant'è, invece che su un treno, sono ancora qui a postare questa buoooona ricettuzza.... :P

crostata salata zucca in preparazione copy


INGREDIENTI:

Per la pasta: 


200 gr farina integrale
1 cucchiaino di olio evo 
acqua q.b. 

Per il ripieno: 

700 gr zucca (se è bio come la mia, con buccia e semi!)
250 gr fiocchi di latte  
1 cipolla bionda grossa
maggiorana 
rosmarino 
cannella 
coriandolo in polvere 
salvia 
pangrattato 
1 cucchiaio di olio 
sale, pepe
(se volete il ripieno più consistente aggiungete 1 uovo)

Tritate la cipolla e fatela passare appena con un cucchiaio di olio e qualche cucchiaio di acqua. Aggiungete subito la zucca a pezzi e fate ammorbidire a coperchio chiuso (se è con la buccia ci vorrà qualche minuto in più del solito). Se asciuga troppo, aggiungete qualche cucchiaio di acqua.
Profumate con mezzo cucchiaino di cannella, mezzo cucchiaino di maggiorana, mezzo cucchiaino di salvia (io ho quella essiccata in foglioline), un pizzico di coriandolo in polvere, una macinata di pepe e, se lo gradite, sale. Mescolate fino a che il composto diventi quasi un purè.
Nel frattempo avrete impastato la farina con 1 cucchiaino di olio evo e con poca acqua fredda, sufficiente a creare un impasto che non appiccica le mani :-)
Mettete la pasta su una teglia ricoperta di carta da forno, stendetela direttamente sopra il foglio premendo bene e "tirandola" con le dita, come se doveste fare un massaggio per la cervicale :D  (se volete, stendetela col mattarello....io per non infarinarmi ancora di più ho fatto direttamente con le dita! faccio prima...) sopra stendete a cucchiaiate il composto, spolverate di pangrattato (e se lo gradite parmigiano), mettete in forno a 200 ° per circa mezz'ora e...buon appetito!

lunedì 24 gennaio 2011

Zuppa di zucca, manioca e quinoa

zuppa manioca  quinoa

Brrrr! ma che freddo fa??
In questi giorni in campagna dove abito io c'è un bel sole e si sta benissimo a fare passeggiate per i boschi o per "creuze" di paeselli....poi la sera arrivano i pinguini!
Oggi pomeriggio ho camminato per due ore e devo dire che mi ha fatto parecchio bene, era un po' che mi mancava un minimo di attività fisica (devo oliare di nuovo il mio "tapiro urlante" e rimettermi seriamente a camminare/correre in casa). Finchè c'era luce non si sentiva affatto il freddo, poi verso l'imbrunire le colline si sono tinte di una piacevolissima luce giallo-dorata....mentre il freddo cominciava a dire la sua.
Tornata a casa, ho vagolato per le stanze con ancora addosso cappello, sciarpa e piumino per una buona mezz'ora, mentre attendevo che la stufa a pellet cominciasse a fare il suo dovere. E intanto mi chiedevo che tipo di cena mi sarei potuta preparare che mi potesse sfamare E ANCHE scaldare, e nel contempo non vanificasse quel poco di dispendio di calorie ottenuto con la passeggiata....
....ma ovvio, una zuppa!

Avete già capito che mi incuriosiscono gli ingredienti che potremmo definire "inconsueti" se non fossero diventati ormai facilissimamente reperibili in ogni centro storico di qualsiasi città italiana. In cucina mi è caduto l'occhio su una grande radice di manioca in bella vista sulla credenza, tipica della cucina caraibica e sudamericana. La manioca si cucina come le patate a cui assomiglia anche nelgusto, pur se lievemente più dolce di queste (e infinitamente più dura di queste, da cruda).
In soffitta avevo 3 piccole zucche, ok ne prendo una... Bene, cosa aggiungere al tutto per far diventare il piatto completo, sostanzioso ma leggero? La quinoa - una pianta che appartiene alla stessa famiglia degli spinaci e delle barbabietole (ancora! direte voi....), sta andando per la maggiore ultimamente, visto che soddisfa la voglia di cereale pur non essendolo, e visto l'elevato valore proteico che possiede (e l'assenza di glutine per i celiaci) è indicata per diete e per....piacere.
Ecco qui la zuppa corroborante di questa sera.

INGREDIENTI:

circa 350-400 di zucca (se è biologica, buccia e semi compresi, mi raccomando!)
1 grossa cipolla bionda
le foglie di un cavolfiore (che poi utilizzerete per altre preparazioni)
2 acciughe sott'olio (facoltative, se volete fare la versione veg usate un cucchiaino di miso)
1 pezzo di manioca (pesato con la buccia circa 300 gr)
100 gr quinoa
peperoncino
olio, sale
spolverata di formaggio grattuggiato o lievito in scaglie

Sbucciate la manioca e riducetela a pezzettoni.
Soffriggete la cipolla a cubetti in 1 cucchiaio di olio e 2 di acqua, aggiungete un paio di acciughe sott'olio e fatele sciogliere mescolando con un cucchiaio di legno. Aggiungete le foglie del cavolfiore lavate e tagliate a pezzi, i tranci di manioca (fate quel che potete per tagliarla, è molto dura, ma con la cottura si ammorbidirà) e ricoprite abbondantemente di acqua. Fate cuocere circa 20-25 minuti in pentola a pressione (se non l'avete, finchè la manioca non diventi tenera).
A questo punto, passate la zuppa con il minipimer e aggiungete peperoncino a piacere. Aggiungete la quinoa e fate cuocere circa 10 minuti (i granellini si apriranno). Spolverate di formaggio e un filo di olio a crudo.
(una volta pronta la zuppa, io ne ho messa la metà in frizer e l'altra metà l'ho arricchita con la quinoa. Se usate tutta la zuppa, aggiungete più quinoa)
 

domenica 23 gennaio 2011

Orzotto cremoso alla scandinava

orzotto3 copy

Come avevo già accennato precedentemente, in una delle mie scorribande per negozietti di alimentari etnici ho scovato alcuni barattoli di latte concentrato. E che ho fatto? ma li ho comprati, naturalmente! senza avere la minima idea di come prepararli, eccetto alcune vaghe indicazioni dal gestore senegalese del negozio circa il possibile utilizzo per qualche dessert. 
Oggi però di dessert davvero non ne avevo voglia (e ci credo, con tutti quelli che mi sono sbafata nei giorni scorsi...) e poi avevo voglia di qualcosa di inconsueto, magari di gusto vagamente nordico, insomma qualcosa di leggero ma gustoso. 
Non sono certo una di quelle persone convinte che la cucina italiana sia la migliore del mondo, nonostante la apprezzi anzi la veneri quotidianamente! :D e non sono certo tra quelle persone convinte che nel nord europa non si mangi bene, au contraire! So che di italiani che hanno questo pregiudizio ne esistono un sacco, probabile retaggio di generazioni che viaggiavano ben poco non solo al di fuori della propria nazione ma anche fuori dalla loro regione o...comune, e si beavano di un senso di superiorità che magari chissà, trae le sue origini nell'orgoglio ormai impiantato geneticamente dall'appartenenza all'Impero Romano, ahahahah! 
Resta il fatto che la nostra cucina è sicuramente estremamente varia, in tutte le sue caratterizzazioni regionali,  e ...meravigliosa!
Se vi lasciate però incantare da sapori inconsueti, sperimenterete inaspettate sinfonie goduriose per il vostro palato.....

Attenzione: il latte CONDENSATO non è quello che dovrete prendere: il condensato è dolce, in tubetto, ed è molto denso. Qui invece si tratta di latte CONCENTRATO o EVAPORATO, che è liquido come una panna fresca, solo molto meno grasso.
Questa ricetta è una mia invenzione, ma provare per credere, è una cremosa delizia per il palato che vi farà venire voglia di prendere il primo volo per Capo Nord! :D

INGREDIENTI:  
(questa è la dose per una ciotola di orzo, essendo integrale pesa più del riso normale)

100 gr di orzo mondo (integrale)
180 gr circa di latte evaporato (concentrato) *
100 gr circa di acqua (mezzo bicchiere abbondante)
40 gr circa di tofu affumicato sbriciolato
(opzionale: 1 cucchiaiata di erborinato o gorgonzola piccante)
1 piccola barbabietola già cotta
1 cipolla
1 cucchiaio di olio
erba cipollina

* se non trovate il latte concentrato, usate pure il latte normale, possibilmente intero

Tagliate a cubettini piccoli la cipolla, fatela rosolare con 1 cucchiaio di olio e almeno due cucchiai di acqua. Aggiungete l'orzo e mescolate per un paio di minuti. Poi aggiungete un po' d'acqua, il latte concentrato e mescolate 5 minuti. (vi consiglio di mettere i liquidi almeno in due momenti diversi, così potrete controllare il grado di cremosità che più vi aggrada). Aggiungete anche il tofu affumicato sbriciolato col coltello. Se lo volete, aggiungete un pezzetto di formaggio piccante come l erborinato o il gorgonzola forte. Mescolate abbastanza spesso finchè l'orzo non sia cotto ma ancora al dente - calcolate che essendo integrale resta comunque sempre piuttosto sodo. Spolverate di erba cipollina e.....buon appettito!

sabato 22 gennaio 2011

Barattolini con uovo in "camicia di forza" di scarola alla siciliana

barattolini di scarola alla siciliana e uovo autoincamiciato copy

Ehm....non sono molto brava a trovare un titolo alle mie ricette...! per questa studierò un nuovo titolo più "stiloso", promesso! :D anzi, accettasi suggerimenti!
La ricetta però mi è piaciuta molto, ho utilizzato un paio di barattolini a chiusura ermetica (quelli che di solito contengono le acciughe sott'olio), ben lavati e asciugati. Avevo in casa qualche scarola con cui pensavo di fare la classica ricetta napoletana, la pizza con la scarola. Ma visto che ultimamente coi carboidrati ci avevo dato un po'....troppo dentro, ehr....ho optato per qualcosa di più leggero, ed ecco qui il risultato.
A fine cottura, l'albume dell'uovo si rapprenderà in uno strato leggero sopra il tuorlo, e l'apparenza sarà simile a quella di un uovo in camicia adagiato in uno scrigno di scarola saporita...gnam! Sopra, una spolveratina di funghi secchi e scriciolati, di quelli neri, chiamati trombette dei morti, se li avete (io ne ho in quantità industriale, sono gli unici funghi che sia mai riuscita a trovare, di quelli che tutti i cercatori - anzi, i trovatori di funghi degni di questo nome lasciano intoccati nel bosco, e che invece raccolgono i cercatori di funghi sfortunati e incapaci come me..)
Un'altra nota: io uso ben poco sale in cucina, anzi veramente non lo uso quasi mai....in compenso spesso uso le acciughe per salare e dare gusto, quindi su questo aspetto regolatevi a piacere! Calcolate che comunque se usate le acciughe che io segnalo, di sale ne dovrete mettere un po' meno del vostro solito.
Ottima ricetta in sintesi, e una presentazione di effetto  non proprio comune!

INGREDIENTI: (2 persone)

2 scarole medie
1 cipolla rossa media 
1 spicchio di aglio 
5 foglietti di kombu
1 manciata di mandorle a lamelle 
1 cucchiaio di uvetta sultanina
2 uova
1 cucchiaio di olio
se gradite: una spolverata di paprika


Mettete l'uvetta ad ammollare nell'acqua. Fate appassire in una casseruola gli spicchi di aglio tritati, la cipolla a cubettini e le alghe tagliuzzate con 1 cucchiaio di olio e, non appena l'olio sfrigola, aggiungete 2 cucchiai di acqua. Mescolate con un cucchiaio di legno e aggiungete la scarola tagliata grossolanamente, mescolate. Fate andare per circa 5-10 minuti, finchè la scarola non inizierà ad appassire. A quel punto aggiungete le mandorle, l'uvetta e se gradite una spolverata di paprika (dolce o piccante). Fate andare ancora qualche minuto.
Togliete dal fuoco e mettete il composto dentro ai due barattolini di vetro precedentemente puliti e asciugati. 
Fate una specie di avvallamento nella scarola e adagiatevi sopra l'uovo. Chiudete i barattolini e immergeteli dentro a una pentola riempita di acqua fino a metà, in modo che l'acqua non raggiunga il tappo dei barattolini. Chiudete la pentola con un coperchio e fate cuocere, finchè non vedrete l'uovo coperto di albume rappreso (se volete velocizzare il tutto, aprite il barattolino e lasciate cuocere "en plein air").
Tirate fuori i barattolini (coi guanti!!!! sono caldiiiii), apriteli e serviteli, con una spolverata di paprika sopra l'uovo o, come ho fatto io, una spolverata di funghi neri secchi.

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giovedì 20 gennaio 2011

Bignè alla crema (simil) Dria

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Genova è città che vanta un'ottima cucina che, oltre ad essere buona, è anche piuttosto sana e leggera rispetto alla media nazionale (con ovvie eccezioni). Peccato che sia città dove è difficilissimo mangiare bene, sia a livello di "trattoria" sia a livello di ristorante ricercato. Anche qui, le eccezioni non mancano, esiste la trattoria dell'entroterra dove si mangia discreto e genuino, ma oltre ad essere una rarità il livello è anche piuttosto "povero". Basta andare a dare un'occhiata ai corrispettivi ristoratori in Toscana o in Piemonte per farsi un'idea dell'abisso che c'è....sigh. Fondamentalmente, è città dove è facilissimo beccarsi un "pacco clamoroso", oppure il posto passa la sufficienza ma senza lodi, insomma tutto di solito inferiore alle aspettative...
Questa è la media, eccezioni escluse naturalmente.
Dopo aver suscitato l'ira dei miei compaesani ristoratori, passo a dirvi che esistono due chicche dolciarie a Genova che, a mio modesto avviso, valgono ampiamente una fermata culinaria in questa città!
Una è la tortina Zena fatta dalla storica pasticceria Kleinguti, di cui ho trovato una ricetta e che farò.....non a breve poichè il mio tasso glicemico deve aver subito una impennata ultimamente! ma la farò...è una minaccia!
L'altra è il funghetto Dria, dal nome dell'omonima pasticceria in Corso Torino.
Il funghetto Dria è un bignè alto circa un indice (nel senso di dito...), ripieno di mitica crema Dria....una crema al burro e zabaione. Impossibile passare in Corso Torino e non fermarsi a gustare DUE di questi funghetti.
Perchè DUE?
Perchè uno è troppo poco. Un funghetto soltanto vi fa assaporare l'Eden e, dopo avervi sconvolti e strabiliati, vi lascia con un senso di smarrimento mentre l'ultima leccata di crema si sta ancora sciogliendo sulle vostre papille, mentre avvertite un senso di vuoto all'idea che l'esperienza stia per concludersi così....in fretta...
Tre funghetti, al contrario, vi lasceranno stuccati, infastiditi, finirete il terzo a forza, pensando "mai più" (ILLUSI!), ripromettendovi seriamente di far passare parecchio tempo prima di ricascare in tentazione (dipende da quanto valutate quel "parecchio", ovviamente: il tempo è relativo, si sa).
Due: il numero perfetto di funghetti Dria. Perfetto per soddisfare completamente la vostra libidine senza esaurire il desiderio futuro.

Detto questo.
E' la prima volta che faccio i bignè e sono abbastanza soddisfatta, ma devo ancora scoprire il segreto del bignè alto (suppongo che avere degli stampini adeguati potrebbe aiutare!).
La crema invece mi ha dato del filo da torcere....quella che vi propongo qui è il frutto del terzo tentativo (dopo un numero imprecisato di uova utilizzate e tre viaggi al negozio di alimentari sotto casa!), e forse potrebbe essere ancora migliorato diminuendo un po' la quantità di zucchero.
Resta il fatto che la crema è stata preparata ieri, e gustando quest'oggi i bignè avanzati, ho notato che dopo molte ore di frigo non solo la crema ha assunto una consistenza migliore, ma anche il sapore è nettamente migliorato: il freddo del frigo ha reso il gusto dolce molto più attenuato e "quasi" uguale a quello della pasticceria....dico quasi perchè naturalmente è ineguagliabile ;)

INGREDIENTI per i BIGNE' (pasta choux): (circa 60-70 bignè piccoli)

4 uova
200 gr acqua
160 gr farina
100 gr burro
1 cucchiaino di zucchero

INGREDIENTI per lo ZABAIONE:

4 tuorli
4 cucchiai gr zucchero
8 cucchiai marsala
2 cucchiai moscato

INGREDIENTI per la CREMA AL BURRO:

4 tuorli
100 gr zucchero a velo
200 gr burro


Preparazione dei BIGNE':

Fate bollire l'acqua in un pentolino con dentro il cucchiaino di zucchero e il burro a pezzetti: appena l'acqua inizierà a bollire andrà tolta dal fuoco, quindi il fatto di mettere il burro a pezzetti è importante per non farlo cuocere troppo, ovvero si scioglierà più in fretta!
Nel momento in cui, appunto, l'acqua bolle togliete il pentolino dal fuoco ed aggiungete la farina. Teoricamente andrebbe setacciata, ma se siete come me e non ci pensate nemmeno, mescolate con olio di gomito per eliminare gli eventuali grumi, oppure.....ricorrete a San Minipimer, una piccola frullatina et voilà (e i puristi non se ne abbiano a male).
A questo punto mettete il pentolino a fiamma bassa e continuate a mescolare. Il "magic moment" in cui dovrete togliere l'impasto dal fuoco è quando, mescolando continuamente, si formerà una traccia biancastra sul fondo della pentola, come se l'impasto stesse per cominciare a lasciare un velo sul metallo (anche se lo fate cuocere un paio di minuti in più non succederà nulla, quindi niente panico).
pasta choux chiara copy

Togliete l'impasto dal pentolino e mettete a raffreddare su un piatto, o magari in un contenitore immerso in acqua fredda.
Nel frattempo, con uno sbattitore elettrico sbattete le uova come per montarle e dopo un paio di minuti unitele, un cucchiaio alla volta, all'impasto completamente raffreddato. aggiungete un cucchiaio di uovo solo dopo che il precedente sarà ben assorbito dall'impasto. Continuate a lavorare il tutto - io ho continuato a usare lo sbattitore elettrico ma un'impastatrice andrà ancora meglio all'uopo! :)
Più lavorate l'impasto e meglio sarà, voci di corridoio dicono che all'inizio l'impasto tenderà ad apparire un po' duro ma, lavorandolo a lungo, diventerà della giusta consistenza. Io l'ho mantenuto un po' sodo, tanto da poterlo prelevare a cucchiaiate (consistenza di un morbido purè...per intenderci!)
Accendete il forno e riscaldatelo. Fate i bignè prelevando un cucchiaino di impasto e adagiandolo su una teglia ricoperta di carta da forno, continuate fino a terminare l'impasto (a me ci sono volute 3 infornate).

choux pre cottura chiari copy

Lasciate a cuocere a 200° dai 20 ai 30 minuti (quando il forno sarà ben caldo, potrete abbassare la temperatura a 180°), in ogni caso controllate sempre il grado di doratura che desiderate ottenere perchè ogni forno fa storia a sè...
Togliete dal forno e fate raffreddare.

Preparazione dello ZABAIONE:


Prendete una casseruolina di metallo (che possa essere contenuta a sua volta da un'altra pentola più grande, perchè vi servirà successivamente per cuocere lo zabaione a bagnomaria) e, con l'aiuto di uno sbattitore (elettrico o umano, io predilico quello elettrico) montatevi dentro i tuorli con lo zucchero finchè non saranno ben chiari e gonfi. A questo punto prendete la succitata pentola più grande, mettetevi sufficiente acqua (che non strabordi! diciamo un terzo dell'altezza della pentola), sistematevi dentro la casseruolina con le uova montate e accendete il fuoco. Continuate a montare con lo sbattitore elettrico, lo zabaione inizierà a gonfiarsi e a diventare sempre più spumoso, e voi (se mi assomigliate un centesimo) sarete tentati di scolarvelo così, senza dire nè ma nè bah, ma dovrete tener duro e RESISTERE: la crema dovrà diventare quasi "gommosa" e consistente (ci vorranno almeno 15 minuti, anche 20, di paziente montaggio a bagnomaria). Si dice che lo zabaione è pronto quando "scrive", ovvero se con un cucchiaio ne prelevate un po' e lo lasciate colare nel pentolino, prima di immergersi nel resto della crema si appoggia per un istante sulla superficie, dandovi l'illusione di poter "scrivere" con il filo di crema.
A quel punto mettete a raffreddare il pentolino dello zabaione in un recipiente di acqua fredda.
Nel frattempo preparate la crema al burro.


Preparazione della CREMA AL BURRO:

Lavorate bene il burro (io ho nuovamente usato lo sbattitore elettrico) con 50 gr di zucchero a velo, finchè non diventerà una morbida crema.
A parte montate, sempre con lo sbattitore, i 4 tuorli con 50 gr di zucchero a velo.
Incorporate le due creme, quella di burro e quella di uova, con un cucchiaio (E NON CON LO SBATTITORE, altrimenti la crema impazzirà!)

Assemblaggio:

A questo punto, unite le due creme SOLO quando lo zabaione sarà ben freddo (altrimenti la crema impazzirà!), e non con lo sbattitore (altrimenti la crema impazzirà!)
Vi ribadisco questo perchè a me è successo, ma non è affatto difficile!

Quando avrete mescolato le due creme, ci vorranno ancora QUATTRO cucchiai di marsala (potete anche decidere di metterli, in più, mentre preparate lo zabaione, io invece li ho aggiunti a freddo successivamente).

A questo punto potrete procedere in due modi diversi all'assemblaggio dei bignè:
o riempite una siringa da dolci di crema, praticate un forellino sotto al bignè, inserite la punta della siringa nel forellino e riempite di crema;
o tagliate la calottina del bignè, riempite di crema e rimettete al suo posto la calottina.
Mettete in frigo e lasciate a raffreddare i bignè almeno per 6 ore.

mercoledì 19 gennaio 2011

Brasato di Mele e Spezie alla Creola

brasato mele alla creola copy

Ieri sera ho inventato una ricetta....l'idea iniziale era di fare delle crèpes, ma la padella a disposizione non ha consentito la faccenda....
E così ho cominciato a improvvisare. Ho usato anche del latte concentrato che avevo comprato per un esperimento di dessert africano che tenterò un'altra volta.
Il risultato è venuto decisamente valido! Un dessert veloce e leggero

INGREDIENTI:

4 mele 
1 uovo
3 cucchiai di farina
1 tazza di latte
1 tazzina di latte concentrato (in mancanza, 1 tazzina di panna da cucina)
1 cucchiaino di burro
2 cucchiaini di zucchero di canna integrale
spezie a piacere: io ho usato cannella, cardamomo, curcuma per il colore giallo, un pizzico di zenzero
1 melograno


Mescolate un uovo con 3 cucchiai di farina colmi e una tazza di latte (io uso quello di soia)e un cucchiaino di zucchero di canna. Lasciate riposare mezz'oretta mentre affettate le mele.
Ponete le fettine di mela in una padella antiaderente con 1 cucchiaino di burro e fate passare un po' (le fettine devono ammorbidirsi senza disfarsi).
Prendete l'impasto con l'uovo, addizionatelo con le spezie macinate e il latte condensato, e versate sopra alle mele. Coprite e fate andare per 10 minuti. Se vedete che il tutto resta troppo liquido, scoprite per qualche minuto mantenendo la fiamma medio alta, e spolverizzando ancora con un cucchiaino di zucchero di canna. La consistenza deve restare soda (non un purè, insomma!) e con una parte cremosa ma densa a legare le mele. Togliete dal fuoco, e servite ancora caldo nei piatti spolverizzando di cannella e guarnendo con chicchi di melograno ben freddi.
ps. è ottimo anche freddo, il giorno dopo! non saprei dirvi quale versione preferisco....L'unica soluzione è farne in abbondanza e provare entrambe! ;)

martedì 18 gennaio 2011

Lasagne Zucca e Ricotta

Mi sto occupando di Photoshop per ridurre le immagini e poterle pubblicare, nel frattempo metto un po' di ricette "datate" che sono prive di immagini, ecco qui una ricetta ottima!

INGREDIENTI:
1 confezione lasagne all'uovo
2 cipolle
1 kg di zucca (o più)
rosmarino, noce moscata, sale e pepe
1 bicchiere abbondande di vino bianco
latte di soia (o di mucca) circa 1 lt
farina di kamut (o di grano) circa 200 gr
250 gr ricotta
parmigiano grattuggiato (o lievito alimentare)
semi di sesamo
Facoltativo : formaggio a piacere da tagliare a fettine sottilissime (io ho usato una formaggetta di capra biologica, ma un formaggio tipo montasio andrà benissimo)


Ho affettato
2 cipolle, le ho messe a passare in padella con 1 cucchiaino di olio e un po' d'acqua. Nel frattempo ho ridotto a cubetti una zucca (di quelle lunghe e contorte, qualsiasi va bene, questa anzi non è molto saporita). Ho aggiunto la zucca alle cipolle, aggiungendo anche: rosmarino, noce moscata, un pizzico di sale volendo e pepe. UN bicchiere di vino bianco. Ho lasciato cuocere con coperchio finchè non si è ben spappolato tutto, e quel che non si è spappolato di suo l'ho spappolato io col cucchiaio di legno (se non è sufficiente, una passata di minipimer per ridurre in crema, cui ho aggiunto un po' di latte di soia per rendere più cremoso e meno denso)

A parte ho fatto una besciamella: fatta con quel che avevo in casa, ovvero: latte di soia, che ho allungato con quasi altrettanta acqua, e poca farina di kamut. UN po' di noce moscata. Sale, volendo (io non ne uso quasi....). Mescolato fino a far addensare non tanto perchè la besciamella mi serve liquida per farci cuocere le lasagne.

A parte ho preso 250 gr di ricotta e l'ho mescolata a una mestolata abbondante di latte di soia, poco sale e noce moscata, fino a farla diventare una crema anche questa molto morbida e non molto densa.

Teglia ricoperta di carta da forno: fase dell'assemblaggio a piacere, potete mettere lasagne e poi zucca e poi ricotta, oppure come ho fatto io:
mestolata di besciamella liquida, lasagne crude, mestolata di crema di zucca, lasagne, besciamella, cucchiaiate sparse di crema di ricotta, volendo spolverata di parmigiano, lasagne, besciamella, ecc e via così fino a esaurimento ingredienti. (io in mezzo ho fatto anche uno strato di formaggetta a fettine sottilissimissimissime, stasera amici a cena e mangiamo solo quello). Sopra io ho spolverato di lievito a scaglie (oppure parmigiano) e spolverata di semi di sesamo (che si tosteranno con la cottura in forno)
FORNO. A occhio. Quarantina di minuti màs o menos.

lunedì 17 gennaio 2011

I segreti della perfetta Tarte Tatin (sia in versione light che in versione cicciosetta originale)



Sì, lo so che non è buona come quando si fa la pasta brisèe con la giusta quantità di burro.....per cui, qui di seguito, metterò anche la ricetta della versione burrosa....
Però se siete di quelle persone che, come me, bluffano spudoratamente con la dieta, e cercano quindi di rimpinzarsi di cose buone togliendo qualche grammo di burro lì, qualche cucchiaio di zucchero là, il soffritto lo fate con l'acqua invece che con l'olio....beh, questo è il blog che fa per voi :D
Vi assicuro che la tarte tatin versione light è comunque buona eh....provare per credere!
Due osservazioni:
Lo zucchero utilizzato in questa ricetta è quello integrale (non quello di canna che trovate al supermercato), questo di cui parlo io non è a granellini, ma è in polvere marrone scuro, sa di caramello ed è bonissimo da magnarsi a cucchiaiate, accidenti a me! su questa ricetta poi è fantastico, perchè già di suo sa di caramello quindi potete usarne solo 40-50 gr anzichè i 100 gr previsti dalla ricetta!
Inoltre in casa avevo un sacco di mele dell'albero di mia cugina, non troppo dolci ma nemmeno aspre, le ho usate con la buccia perchè non sono trattate - di solito compro solo frutta biologica quindi raramente la sbuccio (a meno che non si tratti di banane o arance eh :P ) e vi consiglio di fare altrettanto così non perdete la fibra della buccia
(ps. la ricetta della pasta brisèe con lo yogurt l'ho presa dalla ricetta di ZioTonno)

INGREDIENTI:

1)
 PASTA BRISEE NORMALE:

100 gr burro (vaccino o veg) freddo di frigo
200 gr farina
70 ml acqua freddissima

2)
PASTA BRISEE LIGHT: 

300 gr farina 00
125 gr yogurt normale o di soia bianco , o anche magro bianco
1 pizzico di sale
3 cucchiai d'acqua
(io ho messo pure un cucchiaio di olio e niente sale)

Lavorate velocemente e poi mettete a riposare per mezzoretta in frigo (io in realtà ho messo a riposare sopra la stufa...per distrazione!!!! :D ) per come lavorare la pasta guardate anche il mio post su "i segreti del crumble pie perfetto"). Per lavorare bene la pasta brisèe, dovete tenere una ciotolina di acqua fredda in cui pucciare le dita ogni tanto per "raffreddarle", perchè il calore corporeo tenderà a far sciogliere il burro e a creare un impasto omogeneo. Invece il risultato che qui vogliamo è un impasto un po' sbricioloso, quasi friabile! Lavorate poco e brevemente la pasta: più la lavorate, e più sviluppa glutine, e più diventa soda e dura in cottura. Noi invece la vogliamo friabile e un po' croccante, quindi mi raccomando: dita fredde, 2 minutini di impasto veloce quasi pizzicato, e via! mettete la pasta in frigo e dimenticatevene per mezzoretta (almeno).

Se invece state preparando la versione light dell impasto, beh scordatevi la friabilità naturalmente, perchè lo yogurt tende ad amalgamare molto più la farina, e anche se pure in questo caso è bene lavorare velocemente l impasto (sempre per non aumentare il glutine), pure sappiate già che la pasta resterà sì crocccante ma non sbriciolosa come nella versione originale - ma è buonissima, provatela lo stesso!

RIPIENO:

1) normale

1 chilo di mele (tenetene a portata di mano qualcuna in più)
100 gr zucchero 
75 gr di burro normale o veg
qualche cucchiaio di acqua

2) light

1 chilo di mele (tenetene a portata di mano qualcuna in più)
50 gr zucchero integrale di canna
altri 2 cucchiai molto rasi di zucchero di canna
qualche scaglietta di burro

qualche cucchiaio di acqua

CARAMELLO:

1) versione originale (bagno di caramello)
100 gr zucchero meglio se integrale 
mezza tazzina scarsa di acqua

2) versione "light" (caramello razionato ma sempre godurioso)
 50 gr di zucchero
poche cucchiaiate di acqua 

Perchè ho scritto a proposito delle mele che è meglio se ne terrete a portata di mano qualcuna in più? perchè è importante che le mele coprano tutta la superficie della pasta, quindi se poi vi accorgete c
che rimangono dei buchi, meglio aggiungere altre parti di mela.
Premetto che le prime volte ho fatto la tarte tatin in versione cicciosetta, e infine ho iniziato a usare la ricetta più "light". Il procedimento è lo stesso, ovvero:

In una padella sciogliere a fuoco basso il burro (nella versione light ne ho messo veramente poco rispetto alla ricetta originale, 6 o 7 scagliette larghe un paio di cm e sottilissime! pochissimi grammi, forse 8 o 10)  e aggiungete le mele tagliate in 4 (NON a fette!) e i 2 cucchiai di zucchero di canna. Cuocere le mele sbucciate per 15 minuti (io le ho fatte cuocere quasi un'ora perchè avevano la buccia, cmq devono ammorbidirsi ma non disfarsi, restare a pezzi interi da potersi prendere con le dita), mescolando il meno possibile e evitando di farle bruciare. Se necessario aggiungere un po' di acqua a cucchiai.
A parte, fate sciogliere in un padellino i 50 gr di zucchero di canna integrale (o i 100 gr se avete optato per l opzione originale) con un pochino di acqua, e fate sobbollicchiare per fare un po' di caramello. Si brucia in fretta! quindi dovete farlo diventare dorato e poi spegnere, perchè se diventa troppo scuro diventerà amaro!

Prendete una teglia, copritela di carta da forno e procedete ad assemblare la tarte tatin:
(se volete: imburrate o oleate lievemente la carta da forno, sennò non importa, il caramello attaccherà leggermente alla carta ma poi lo potrete "staccare" col cucchiaio o....la lingua)
Spargete il caramello sulla carta da forno con l'aiuto di un cucchiaio, se avete scelto l'opzione "bagno di caramello", usando i 100 gr di zucchero, potete fare uno strato uniforme, se invece avete scelto l'opzione "faccio finta di fare la dieta", e avete ridotto a 50 gr lo zucchero, come ho fatto io, allora avrete meno caramello e vi dovrete accontentare di fare qualche riga a zig-zag con il caramello che avrete creato, ma verrà una torta fantastica lo stesso :D)
Adagiate sopra al caramello i quarti di mela cotta in modo che coprano tutta la superficie. E in modo che la parte tonda tocchi la carta forno.
Fate un disco di pasta con il mattarello e coprite le mele.
INfornate in forno caldo per circa 30 minuti (dipende dal vostro forno, io l'ho tenuta un po' di più, almeno 45 perchè non ho forno ventilato) circa 200°.
TIrate fuori la torta, rovesciatela su un piatto (quindi: i sederi delle mele in bella vista, ehm), mangiate calda.
tradizione vuole che sia mangiata calda con a fianco una palletta di gelato alla vaniglia o di panna da cucina fredda di frigo.
Il meglio secondo me è la panna da cucina (NON quella montata!), ma il più delle volte la mangiamo in versione light accompagnata da yogurt bianco intero e non zuccherato. Una libidine!

per la ricetta originale burrosa guardate qui:

venerdì 14 gennaio 2011

Torta con mele, mandorle, cardamomo, limone

torta mele cardamomo limone mandorle copy

Ieri ho fatto la mia "famigerata" torta meringata al limone....ma, complice la voglia di mettermi a dieta (cui ovviamente NON do retta...), ho fatto una mezza schifezzuola, in quanto ci ho messo del dolcificante al posto della metà circa di zucchero previsto, e per l'altra metà ho usato lo zucchero integrale, che oltre a non dolcificare bene questa torta in particolare (mentre su altre è semplicemente SPLENDIDO), la imbruttisce rendendo il colore della crema di un marroncino ben poco invitante!
Al mio compare è piaciuta comunque assai, ma io, insoddisfatta, ho voluto provare un'altra torta, approfittando dei quintali di mele che giacciono in solaio. Ho esplorato un po' il web e mi sono imbattuta nel sito del cavoletto di Bruxelles, ma nessuna ricetta, presa da sola, mi sconfinferava... Alla fine ho mescolato due ricette del cavoletto: una molto tradizionale (la torta di mele "vintage", tratta da La Cucina Italiana del 1956), e l'altra la torta di mele con cardamomo e mandorle. Insomma, il risultato è una torta del tutto vintage, rimodernata dalla presenza di mandorle e cardamomo..... Mi piace perchè è inconsueto il profumo e il sapore di questa spezia affiancata alle mele invece della solita (seppur adorata) cannella.
Come sempre, uso mele biologiche, senza trattameti dunque, e non le sbuccio!


INGREDIENTI:

4 mele
180g farina
150g zucchero integrale
2 uova
25g burro
7 cl latte
la buccia di mezzo limone
1 cucchiaino lievito per dolci 
2 bacche di cardamomo
100 gr circa di mandorle a lamelle

Far tostare le mandorle in un padellino antiaderente.
Sbattere a lungo le uova con lo zucchero (ho usato lo sbattitore per montare i bianchi), aggiungere poi le mandorle tostate e i semi di due bacche di cardamomo (se volete potete ridurli in polvere prima, io li ho lasciati interi).
Incorporare poi tutti gli altri ingredienti tranne le mele.
Coprire una teglia con carta da forno e rovesciarvi dentro l'impasto.
Prendere una mela e grattuggiarla su tutta la superficie della torta. Fare a fettine sottili le altre mele e metterle sull'impasto premendo leggermente.
Infornare a 180° finchè non è....cotta. :-)



Biscottini salati allo yogurt

biscottini salati yogurt chiaro copy
Oggi cercavo una cosa sfiziosa da preparare....mi sono imbattuta in un libro di ricette regionali venete, e lì (insieme a una delle ricette ispiratrici dei Casunziei) ho trovato questi biscottini...sono venuti una meraviglia, alti, sfogliati, li ho gustati accompagnati da speck, salame sant'olcese (per chi non lo conosce, una delizia dell'entroterra genovese), qualche oliva verde e peperoncini piccanti maghrebini in salamoia...il tutto rivedendo, sullo schermo del computer, un film meraviglioso che avevo già visto al cinema quand'era uscito.
Sto parlando de "L'assedio" di Bertolucci, una meravigliosa storia d'amore con pochi dialoghi e tanta splendida musica - musica protagonista del film e codice che permette il contatto tra mondi diversi e apparentemente inconciliabili....
Con ancora la musica del film che aleggia per la stanza..condivido con voi questa ottima ricettina

 INGREDIENTI:

500 gr farina
2 uova
100 gr burro
1 bustina lievito
200 gr yogurt naturale
2 cucchiai di latte
semi di papavero e di cumino
sale, pepe

Lavorate la farina col burro freddo a pezzetti, poi aggiungete le uova e lo yogurt, un cucchiaino scarso di sale, una macinata di pepe e il lievito. Impastate bene e formate una palla, avvolgetela nella pellicola e mettetela a riposare un'oretta in frigo.
Riprendete poi la pasta e stendetela, infarinando il piano di lavoro, con circa mezzo cm di spessore con un tagliabiscotti rotondo (o una tazzina) o della forma che preferite. Mettete i biscotti su un foglio di carta da forno, intingete le dita nel latte e bagnate la superficie dei biscotti, che andrete poi a spolverare con semi di papavero o semi di cumino.
Infornate a circa 180° finchè non saranno leggermente dorati in superficie.