giovedì 30 giugno 2011

Come si fa il tofu in casa facilmente- Cosa è l'okara e come si fa/come si conserva

okara

Nella foto vedete l'okara che ho messo in un vasetto dopo averla (averlo? boh?) essiccata. Farò una fotina a breve del mio tofu, non ho fatto in tempo perchè è sparito nei ripieni, gnam gnam! e il resto l'ho congelato, e non è tanto adatto a una foto in versione ghiacciolino :)) ma la farò presto, promesso!

L'okara è ciò che resta della soia dopo che si è preparato il latte di soia e il tofu a partire dai fagioli di soia....
In giro sul web c'è la ricetta per fare il tofu in casa usando un ingrediente di difficile reperibilità (o almeno, per me che sono pigra, visto che probabilmente si trova in tutte le farmacie :D)
Io però ho usato una ricetta più semplice, che ho letto in giro e poi ricopiato su un post-it sul mio desktop, credo che la ricetta originale sia questa qui tra l'altro completa di foto. Io in ogni caso ve la trascrivo come l'avevo copiata sul mio post-it (anche perchè io ho aumentato le dosi di acqua).

Dalla preparazione del tofu fatto in casa potete anche estrapolare la preparazione del latte di soia, ma vi scrivo passo passo tutto più sotto; vi verrà anche un liquido che non è più latte di soia ma è ottimo da usare nelle zuppe, quindi non gettatelo (sempre che vi piaccia un sottile retrogusto acidulo in qualche zuppa adatta all'uopo). Il residuo "consistente" di tutta questa preparazione è l'OKARA, che si presenta come uno sbriciolato di fagioli di soia. Potete congelarlo e usarlo per tortini, polpette, polpettoni, ripieni e qualsiasi cosa vi suggerisca la fantasia. Se desiderate conservarlo senza congelarlo, dovrete farlo essiccare, come ho fatto io con l'okara della foto. Ma non vi preoccupate...è tutto SUPER-SEMPLICE, vi scrivo tutto passo passo ;) ed è pure veloce!!!!


INGREDIENTI:

500 gr fagioli di soia (gialli! sono gli unici ad essere veramente soia, gli altri sono fagioli ma non di soia anche se vengono chiamati soia verde, rossa o che altro!)
1 limone
acqua

Mettete a bagno per almeno una notte i fagioli di soia.
Il giorno dopo scolateli e metteteli in una grossa pentola, versate dentro almeno 4-5 litri di acqua e frullateli. Io ho usato il minipimer, ma se avete un frullatore sufficientemente capiente è ancora meglio. (potete anche frullare i fagioli con meno acqua e poi aggiungere il resto del liquido dopo, quando metterete il liquido sul fuoco). Comunque il minipimer funziona a dovere! Dovete frullare a lungo e senza fretta....almeno per 7-8 minuti, ovviamente facendo qualche pausa per non far bruciare il motorino del minipimer!!!
Fate quindi bollire il tutto e mantenete l'ebollizione per circa 5 minuti. A questo punto abbassate il fuoco per far perdere l'ebollizione, aggiungete una ciotola di acqua fredda e poi rialzate la fiamma per far raggiungere di nuovo l'ebollizione. La ricetta dice di ripetere questa operazione per 3 volte: abbassare la fiamma, aggiungere acqua fredda e riportare a bollore. Io in realtà l'ho fatto per più di 3 volte....almeno almeno 5.
A questo punto fate raffreddare un po' e prendete un'altra pentola capiente e uno straccio ben pulito, o una garza a trama fine. Filtrate tutto il liquido raffreddato.
Questo liquido è il LATTE DI SOIA, quindi se volete potete tenerne un po' in bottiglia e consumarlo nel giro di un giorno o due.
La parte solida invece che resta dentro allo straccio o alla garza è l'OKARA, quindi NON buttatela via e tenetela da parte.
Prendete il liquido (il latte di soia!) e fatelo scaldare leggermente (non fino alla bollitura! si dice che il livello giusto di calore è raggiunto quando potete immergere tranquillamente un dito dentro senza scottarvi ma sentendo comunque che è tiepido). A questo punto spegnete il fuoco e spremete dentro mezzo bicchiere di succo di limone. Date una mescolata energica ma veloce in modo da far "sparpagliare" bene il succo di limone, poi lasciate riposare. La parte coagulata si separerà dal liquido bianco, che potete non gettare e riutilizzare in qualche zuppa (calcolate che ha un sapore acidulo per via del succo di limone, ma in certe zuppe secondo me sta benissimo). A questo punto prendete un altro telo a trama fine e filtrate il tutto. Ciò che vi resta dentro al telo è tofu. Per renderlo compatto (al momento è tutto sbricioloso!) mettete il telo in un recipiente dalla forma preferita e mettete un peso sopra. Io l'ho semplicemente lasciato arrotolato nel telo, a scolare per qualche ora, permettendogli di compattarsi.
Il tofu si conserva in frigo per circa una settimana, immerso in acqua cambiata spesso.
Per l'okara: congelatela in sacchetti, oppure stendetela su teglia ricoperta di carta da forno e tenetela ad asciugarsi mentre magari state cuocendo qualche altro manicaretto in forno: tenetela nel ripiano più alto e meno a contatto col calore (in modo che non si bruci) e rigiratela spesso. Quando è completamente asciutta e "croccante" è pronta per essere messa in vasetti o contenitori e usata con tutta calma.

martedì 28 giugno 2011

Flan di amaranto (la pianta!), funghi, fiocchi di latte e vermicelli arrostiti

flan amaranto fiocchi latte e spaghetti arrostiti

Delle piantine di amaranto ho parlato qui, oggi voglio proporvi un flan leggero e delicato che è stato usato dalla sottoscritta per rifocillare le bocche di ballerini affamati dopo il clou di danze popolari al festival a cui ho partecipato...
Se non trovate le piantine di amaranto non vi preoccupate e usate le cime di rapa, o gli spinaci!
I vermicelli arrostiti invece eccoli qui, ancora crudi nella foto:
vermicelli arrostiti
sono una specialità utilizzata in alcune cucine estere, in particolare quella indiana: sono utilizzati prevalentemente per i dolci (si usano anche semplicemente cotti nel latte zuccherato), ma io - estasiata dal loro profumo - ho voluto provarli salati...e ne ho fatto un piatto completo, nutriente ma leggero. Li trovate nei negozietti etnici, questa è la confezione:
vermicelli arrostiti sacchetto
Potete anche prepararli in casa, mi riprometto di provare a breve: basterà accendere il forno e mettere dei vermicelli (o spaghettini) a temperatura media per circa mezz'ora, dando un'occhiata ogni tanto per verificare che non brucino. Si diffonderà per casa un ottimo profumino di pane tostato...

INGREDIENTI:

3 mazzetti abbondanti di amaranto - o cime di rapa, o spinaci.... almeno 500 gr
2 uova (alternativa vegan: due cucchiai di semi di lino ammollati in acqua per almeno 6 ore)
1 confezione di fiocchi di latte (alternativa vegan: 150 gr ricotta di tofu o tofu morbido)
100 gr vermicelli arrostiti
2 cipolle
2 manciate di funghi secchi
5 o 6 acciughe sott'olio ben scolate (alternativa vegan: 1 cucchiaino di miso)
1 spicchio di aglio
1 cucchiaino di maggiorana essiccata
sale
pepe in grani
1 cucchiaio di olio
1 cucchiaino di peperoncino

Fate cuocere l'amaranto (o la verdura scelta) possibilmente a vapore, poi strizzatela bene. Se la fate bollire, cercate di usare poca acqua, e poi strizzatela ancora meglio!
Fate a fettine sottili le cipolle e fatele appassire bene con l'aglio tritato, in una padella con 1 cucchiaio di olio e qualche cucchiaio di acqua; dopo un paio di minuti aggiungete le acciughe (o il cucchiaino di miso) e lasciatele sciogliersi.
Tagliuzzate la verdura in modo grossolano e mescolatela con i fiocchi di latte (o il tofu morbido) e le cipolle, aggiungendo le spezie e i funghi precedentemente ammollati per 2 o 3 minuti in poca acqua, e poi spezzettati con le forbici.
A parte, fate lessare i vermicelli in pochissima acqua (basterà mezzo litro). I vermicelli arrostiti cuociono in pochissimo tempo, quindi suggerirei di buttarli in acqua bollente e lasciarli circa un minuto, poi spegnere e scolare ancora leggermente al dente.
Unite i vermicelli all'impasto di verdure. Unite anche le uova (o il gel di semi di lino) e mescolate energicamente. Infornate in uno stampo da plum cake singolo o in diversi stampini piccoli (precedentemente imburrati e infarinati, o, come faccio io, rivestiti di carta da forno lievemente inumidita per farla aderire meglio alle pareti dello stampo), cuocete a calore medio (circa 180°) per un'oretta. Potete mangiarlo caldo, se gradite accompagnandolo con una salsa di pomodoro fresco, o potete gustarlo anche freddo, insieme ad una fresca insalata. Buon appetito!



lunedì 27 giugno 2011

Crostata salata di amaranto (PIANTA!) e menta

crostata amaranto fetta

Se uno dice "amaranto" si pensa immediatamente al cereale.
Ma l'amaranto è anche la pianta selvatica che si trova nelle nostre campagne (di sicuro in Liguria, ma credo in tutta Italia!) e che ha un ottimo sapore, a metà tra gli spinaci e le cime di rapa, un po' più intenso degli altri ortaggi...
Io non l'ho raccolta in questo caso, ma lho comprata dal contadino che...l'ha raccolta per me :) ecco qui una foto per capirci, avrete visto queste pianticelle centinaia di volte e non avete mai pensato di raccoglierle vero? come me! e invece ora...
amaranto pianta
Ne ho fatto due creazioni salate, che su internet mancano completamente, sono quindi entrambe pure invenzioni ma...son entrambe deliziose. Questa ricetta qui ha passato il vaglio di un'orda di ballerini di danze folk a Vialfrè quest'ultimo fine settimana, e vi posso assicurare che si sono leccati i baffi....
l'aroma di menta si sposa meravigliosamente con il sapore della pianta di amaranto. Se non trovate la piantina, beh ora sapete che il sapore si avvicina moltissimo alla cima di rapa...
torta amaranto

INGREDIENTI:

Per la base:

200 gr farina integrale
acqua
1 pizzico di sale

Per il ripieno:

3 mazzetti di amaranto (almeno 500 gr)
1 uovo (facoltativo)
250 gr ricotta
1 bel mazzetto di menta fresca (se essiccata: 2 cucchiai colmi)
1 spicchio di aglio
1 cucchiaio di lievito alimentare a scaglie (o 1 cucchiaio di grana grattato)
1 cucchiaino di timo
1 cucchiaino di zenzero in polvere (facoltativo)
mezzo cucchiaino di chili o polvere di peperoncino
2 cucchiai di semi di sesamo

Per preparare la pasta matta integrale già sapete: impastate la farina con sufficiente acqua e fate una pallotta che farete riposare mentre preparate il ripieno.
Fate cuocere le pianticelle di amaranto, togliendo la parte di radice ma mantenendo il gambo se non è troppo spesso, possibilmente a vapore in modo da mantenere le proprietà nutrizionali della verdura. Va benissimo anche cuocere la verdura in pochissima acqua, sarà poi il vapore che si crea all'interno della pentola coperta a permettere una buona cottura (controllate sempre che ci sia almeno qualche cucchiaiata di liquido dentro, sennò aggiungetela voi via via o il tutto finirà per bruciare).
Fate raffreddare. Quando la verdura è fredda, tagliuzzatela con un paio di forbici in modo "disordinato" - ovvero: mettete l'amaranto dentro una ciotolona e date sforbiciate impazzite dentro :))
Mescolate a questo punto tutti gli altri ingredienti. Se usate la menta fresca, anche questa dovrà essere "sforbiciata".
Spolverate con i semi di sesamo e passate delicatamente il dorso del cucchiaio sopra la crostata, in modo da far aderire bene i semini che in forno si tosteranno. Cuocete in forno a fuoco medio per circa un'oretta. Buon appetito!

mercoledì 22 giugno 2011

Bocconcini di soia (o seitan) ai porri profumati al cocco

maiale ai porri

INGREDIENTI:

300 gr circa di bocconcini di soia (o cubetti di seitan)
3 porri
2 cucchiai colmi di byriani masala (1 spezia che trovate facilmente nei negozietti arabi - se non la trovate leggete poco più sotto *)
1 arancia spremuta
1 cucchiaio colmo di cocco grattuggiato
1 cucchiai ben colmo di farina
1 cucchiaio di aroma naturale di arancia arancia
1 cucchiaino di chili
2 cucchiai sesamo tostato
1 cucchiaio di semi girasole (facoltativo)
1 cucchiaio di olio
2 chapati fatte aggiungendo due cucchiai di semi di sesamo all'impasto


* se non trovate il mix byriani usate pure il garam masala (si trova più facilmente); in ogni caso per fare il byriani masala in casa con spezie facilmente reperibili fate così:
passate al mixer i seguenti ingredienti:
Cannella - 1 cucchiaio
Cardamomo - il contenuto di 3 semi
Chiodi di garofano - 4
Noce moscata - un quarto, grattuggiata
Fieno greco (se lo trovate, se no non importa) - mezzo cucchiaino
Cumino - mezzo cucchiaino


Affettate i porri e metteteli a rosolare con un cucchiaio di olio e un paio di cucchiai di acqua, dopo qualche minuto aggiungete il succo di arancia, il cocco e i semi di girasole. Fate appassire. Aggiungete poi i bocconcini  (se sono di soia essiccata, vanno precedentemente reidratati come da istruzioni sulla confezione), date una mescolata e aggiungete il byriani masala. Aggiungete anche il chili se vi piace un gustino piccante di sottofondo e, quando il tutto è quasi pronto ma ancora ben umido (e se non lo è a sufficienza aggiungete un paio di cucchiai di acqua), aggiungete un cucchiaio di farina a pioggia, mescolando velocemente, per fare addensare il sughetto.
A parte avrete preparato le chapati aggiungendo all'impasto qualche cucchiaio di semi di sesamo che, a contatto con la padella calda, verranno tostati.
Servite spolverizzando un po' di aroma naturale di arancia (in polvere) e un po' di sesamo tostato (fatto passare in padella perchè sprigioni meglio il suo profumo).....buon appetito!

martedì 21 giugno 2011

Pizza di verdura - o tortino di verdure "pizzato"!

pizza verdura singola
Questa ricetta l'ho trovata pochi giorni fa sul blog di Letiziando , mi è sembrata una genialata e così come promesso all'autrice mi sono subito messa all'opera làitizzandolo ulteriormente (perchè non avevo patate e comunque non avrei voluto usarne) e aggiungendo le mie solite erbette e spezioline.
E' veramente delizioso, soddisfa la vista e il palato, gnamm!!! le dosi sono stavolta un po' a occhio perchè non ho fatto in tempo a pesare, e anche perchè dipende da quanta verdura avete in casa :P

INGREDIENTI:  (per 4 persone)

15 zucchini circa (i miei sono bio e piuttosto piccoli)
3 carote
1 cipolla grande
2 uova
4 cucchiai molto colmi di fecola di patate (o maizena) 
2 cucchiai colmi di parmigiano grattato (o di lievito alimentare, come nel mio caso)
mezzo cucchiaino di chili (se vi piace un sottofondo leggermente piccantino)
una spolverata abbondante di maggiorana
pepe
sale
una spolverata di cumino
timo (facoltativo)
2 cucchiai di olio nell'impasto
1 cucchiaio di olio a crudo su ciascuna "pizza"
circa 700 gr di ottima polpa di pomodoro  (io ho scoperto la Prunotto, bio, che è veramente ottima)
150 gr di primo sale di capra (o altro formaggio magro ma saporito di vostra scelta)
eventuali foglie di basilico

Grattuggiate gli zucchini, le cipolle e le carote con la grattugia a fori larghi (sì, anche le cipolle possibilmente: siate veloci e sarà indolore...o quasi :)))
Mescolate la verdura con le uova, la fecola, il chili, il lievito alimentare (o il parmigiano), 2 cucchiai di olio, un po' di sale, di pepe ed erbette che vi piacciano. Io ho aggiunto il cumino che con lo zucchino sta molto bene (ma con cosa non sta bene il cumino??)
Mettete l'impasto in tegliette da singole porzioni (o una teglia grande se preferite) e lasciatelo non molto spesso, piuttosto sottile. Infornate per mezz'ora a fuoco medio (180° ma ricordate che io ho un forno a gas, quindi il vostro andrà controllato :D). Tirate fuori le "pizze" e cospargetele di cucchiai di polpa di pomodoro. Infornate di nuovo per un quarto d'ora. Nel frattempo fate a cubettini il primo sale. Tirate fuori nuovamente le "pizze" e cospargetele coi cubetti di formaggio. Rimettete in forno il tempo necessario per far fondere il formaggio. Tirate fuori, mettete qualche fogliolina di basilico, 1 cucchiaio di olio evo a crudo....e buon appetito!

domenica 19 giugno 2011

Dobos torte - la torta Dobos di Budapest (no làit....)

dobos
Oggi un dolce...per niente dietetico, tanto per cambiare un po'!
La foto è stata fatta tre annetti fa con una macchina che non so più quale fosse, quindi lascia a desiderare.....sinceramente anche la forma della torta :D però fidatevi, la ricetta è perfetta! quando l'ho fatta ero in una situazione senza nemmeno la teglia per la torta :)))) quindi i dischi della pasta sono stati stesi in cerchi tutt'altro che perfetti! La situazione "hard" era una casa di passaggio, temporanea, dove non avevo molte delle mie cosine cuciniere (e molte altre!)
La ricetta mi è stata consegnata da Robert e da Norah (diciamo che la ricetta è di Norah ma è stato Robert a inoltrarmela :D), amici conosciuti tramite CS e che ci hanno ospitato per una meravigliosissima vacanza invernale a Budapest e dintorni. E lì ci siamo arrivati in moto. A dicembre. In mezzo alla neve... Quindi capirete che di calorie da assumere ce n'erano eccome.... Appena ritornata a casa, mi sono fatta dare la ricetta perchè ero ancora in credito di calorie, poi sono tornata più che in pari ma questo è un altro discorso :)
I dischi di pasta sono a metà tra la consistenza del biscotto e del pan di spagna: un biscotto morbidoso diciamo. Di fatto è una "layer cake" come va di moda dire ora, ovvero: una torta a strati. Non ci sono foto della fetta in modo da farvi vedere...quindi prima o poi toccherà rifarla per mettere una fotina ammodo!!!!

INGREDIENTI:

Per i "dischi" di pasta :

500 gr farina
250 gr burro
1 uovo intero
200 gr zucchero
1 dl di latte
7,5 gr di lievito in polvere


Per la crema:

3 / 4 litro di latte
350 gr zucchero
100 gr farina
3 cucchiai di cacao
250 grammi di burro
1 bustina di zucchero a velo vanigliato


Per il caramello:


150 gr zuccher
acqua q.b. 

Sbriciolate la farina con il burro, aggiungete gli altri ingredienti lasciando per ultimi l'uovo e il latte. Massaggiate la pasta e dividetela in 6 palline. Quindi stendete ogni pallina con il mattarello fino a creare 6 dischi di pasta piuttosto sottile, tanto da ricoprire una teglia normale da torta. Fate cuocere in forno a calore medio (180°) fino a che la pasta non acquisti un colore giallo chiaro (controllate perchè dipende dal vostro forno: a me ci è voluto un quarto d'ora,  all'epoca in cui l'ho fatta avevo il forno elettrico). Lasciateli raffreddare a temperatura ambiente.

Mescolate il cacao, la farina e il latte con lo zucchero cuocere una crema, poi lasciatela raffreddare a temperatura ambiente.
Intanto mescolate il burro e lo zucchero vanigliato fino a renderlo spumoso, quindi aggiungetelo alla crema preparata prima e ormai ben fredda: mescolate un poco alla volta, in modo che il tutto si amalgami bene.
Create la torta mettendo uno strato di pasta, ricopritelo di crema, sopra altro strato di pasta e altro strato di crema. In cima dovrà esserci uno strato di pasta.


Fate un caramello coi 150 gr di zucchero e poca acqua, e finchè è caldo cercate di versarlo sopra lo strato di pasta il più uniformemente possibile, aiutandovi in caso anche con una spatola (il caramello si raffredda e indurisce a una velocità incredibile quindi muovetevi in velocità! io non avevo la spatola quindi mi sono accontentata di un cucchiaio e poi di farlo gocciolare a cerchi più o meno concentrici alla bell'e meglio! il risultato non è bello ma era bbono lo stess :P). Finchè il caramello è ancora morbido tanto da permettere una "incisione", usate un coltello e imprimete la lama per disegnare le fettine che desiderate tagliare, iniziando addirittura l'operazione del taglio seppur limitata al primo disco di pasta e senza andare fino in fondo col coltello (come si vede dalla foto); questo perchè poi quando il caramello sarà duro sarà molto difficile tagliare le fette senza spezzare completamente anche il caramello in parti "impreviste e imprevedibili" :)
Fate indurire bene il caramello e poi ponete in frigo, e mangiate la vostra Dobos dopo almeno un paio d'ore - meglio se il giorno dopo. Buon appetito!

sabato 18 giugno 2011

Pasta integrale con rose e affettato affumicato veg

pasta rose e pancetta

Che buoni gli affettati affumicati vegani!!!!! danno un gusto pazzesco ai piatti!!!!

INGREDIENTI: (x 2 persone)

150-200 gr pasta integrale
1 scodella di petali di rose (senza pesticidi), già ammollati in acqua
1 cipolla
35 - 40 gr pancetta affumicata veg (o altro affettato affumicato vegan)
1 dito di vermouth bianco o di vino bianco
1 cucchiaio di olio
1 bel mazzetto di prezzemolo
sale per bilanciare

qualche noce sbriciolata (facoltativo)

Fate a cubetti la cipolla e mettetela a rosolare nel consueto cucchiaio d'olio insieme a qualche cucchiaio di acqua. Fate appassire. Aggiungete poi l affettato veg e e lasciate cuocere qualche minuto. Aggiungete il dito di vermouth (acuirà la nota dolce delle rose) o di vino bianco (sarà più asprigno e meno dolciastro), fate evaporare, infine aggiungete i petali di rose. Quando saranno appassiti ma non tanto da perdere il loro colore, togliete dal fuoco, aggiungete abbondante prezzemolo tagliuzzato un pizzico di sale per bilanciare un pochino il dolciastro delle rose (potrebbe essere necessario, a seconda dei gusti), e usate il condimento per la pasta integrale cotta nel frattempo al dente. Sbriciolatevi sopra 2 o 3 noci, che daranno la nota croccante che mancava. Buon appetito!!

venerdì 17 giugno 2011

Crostatina salata di carote al profumo di timo

crostatina salata di carote al profumo di timo


Questa ricettina semplicissima, VELOCISSIMA e buonissima mi è stata data da Marisa, un'ospite del pensionato per anziani dove come sapete vado a fare incetta di ricette :)) (e non solo).
Marisa mi ha detto: più o meno è come fai la crostata salata di zucca, solo che ci metti le carote al posto della zucca...Ovvio che qualche differenza ci sia, per es. non ho abbondato con la cannella perchè a mio parere con le carote non sta bene quanto con la zucca, e anche Marisa si è detta d'accordo. Poi ho profumato la "pasta matta" con un po' di timo, e devo dire che è stata una scelta azzeccata. Ottima anche per un picnic estemporaneo come ho fatto io, che ho scoperto vicino a casa - a dieci minuti di passeggiata nel bosco - una bellissima cascata di 7-8 metri con laghetto e spiaggetta annessi, dove vado spesso a fare la mia "pausa pranzo" :)))

INGREDIENTI: (per due tortini)
 

Per la pasta matta:

200 gr farina integrale
2 cucchiai di olio evo
3 cucchiai di timo essiccato
un pizzico di sale
acqua quanto basta

Per il ripieno:

650 gr carote pesate già lessate (ho scordato di pesarle prima...)
2 cipolle 
1 noce moscata
1 cucchiaio abbondante di dragoncello
abbondante macinata di pepe nero

2 manciate di funghi secchi a pezzettini (io ho usato le trombette dei morti)
400 gr ricotta
1 cucchiaio di olio
sale a piacere
3 cucchiai colmi di parmigiano grattuggiato o di lievito naturale in scaglie
1 uovo (facoltativo) o qualche cucchiaiata di latte di soia o vaccino per amalgamare
qualche cucchiaio di latte di soia o vaccino (facoltativo)

 Impastate gli ingredienti per la pasta matta, aggiungendo acqua a cucchiaiate finchè l'impasto non diventi lavorabile e morbido senza appiccicarsi alle mani. Fate una palla e mettete in frigo.
Nel frattempo fate lessare le carote in pochissima acqua o, ancora meglio, cuocetele a vapore così manterranno meglio le proprietà nutrizionali.
Affettate sottilmente le cipolle e fatele ripassare in padella con qualche cucchiaiata di acqua e 1 cucchiaio di olio. Aggiungete le carote lessate e schiacciate bene il tutto dando se preferite una bella ripassata con il frullatore a immersione. Aggiungete gli altri ingredienti (io ho abbondato con la noce moscata perchè l'adoro...), mescolate. Stendete la pasta matta al timo su una tortiera, ricoprite con il ripieno di carote e ricotta salando secondo il vostro gusto, e infornate a calore medio (180°) per circa tre quarti d'ora. E' ottima anche fredda! Buon appetito!

mercoledì 15 giugno 2011

Cheesecake alle rose con ...gelatina di rose

cheesecake rose
Questo dolce è BUONISSIMO!!!!
PER QUESTA RICETTA è importante lasciare al dolce il tempo di riposare a sufficienza in frigo con uno stampino, perchè dopo qualche ora assumerà una consistenza tale da poter essere sformato nel piatto anche senza la costrizione dello stampo, ma se lo fate prima (come me....) rimarrà brutto a vedersi (come il mio :P) però è DELIZIOSISSIMO!!!! grazie Fabien! Effettivamente una mini torta è più che sufficiente per due persone, per mangiarne una intera dovrete avere proprio tanta fame!

Sto mancando veramente tanto dal blog, un po' perchè cucino decisamente meno, e un po' perchè il bel tempo mi tiene notevolmente più tempo fuori casa che non davanti al pc. L'ultima settimana però mi ha regalato un tempo da monsone subcontinentale indiano, forti piogge - giornate calde - notti freddoline....e io mi sono beccata un raffreddore da cui mi ero tenuta alla larga per tutto l'inverno. E così ho avuto modo di consumare QUASI tutto il mezzo chilo di petali di rose comprato alla fiera di prodotti tipici della valle in cui vivo. Eh già, le rose commestibili pare siano uno dei prodotti top della zona.

Quindi, donzelle che frequentate il mio blog, la prossima volta che un gentiluomo vi regala un mazzo di rose (qualsiasi colore va bene), sorridete graziosamente e, invece di annusarle e basta con flap flap di ciglia, staccatene un petalo e con aria da intenditrice, addentatelo, masticatelo e inghiottitelo. A quel punto ringraziate il fanciullo sbigottito e invitatelo a cena: lo sbigottimento gli passerà ben presto...

cheesecake rose stampino chiara



INGREDIENTI (per 2 tortine -  4 porzioni):

7-8 biscotti light (usate quelli che preferite, circa 130 gr biscotti secchi )
1 cucchiaio di burro(la dose dovrebbe essere circa la meta' del peso dei biscotti, ma io tendo a diminuire sempre!)
1 tavoletta di cioccolato bianco (secondo me è pure troppa, potete ridurla anche a due terzi di tavoletta)
150 gr ricotta o formaggio morbido
3 cucchiai abbondanti di petali di rose (senza pesticidi)
2 cucchiaini di gelatina di rose    potete provare una marmellata o gelatina di rose qualsiasi
se necessario: 1 cucchiaino di zucchero a velo o di dolcificante in gocce (per me non è necessario)

Pestate o frullate i biscotti (se sono i miei, làit, vi converrà frullarli con il mixer, in quanto privi di burro non sono esattamente "friabili" ;D). Conditeli con...un cucchiaino di burro fuso.
Prendete un tagliapasta rotondo e pressate all'interno metà del composto di biscotto. 
Fate fondere il cioccolato bianco in un pentolino insieme ai petali di rose. Non sarà necessaria l'aggiunta di alcun liquido perchè ne rilasceranno nella giusta quantità i petali. In una ciotola mescolate la ricotta con il cioccolato e i petali, e se gradite un gusto più dolce aggiungete dello zucchero o del dolcificante (a mio parere il cioccolato bianco è già dolce a sufficienza). Pressate con un cucchiaino la metà del composto di ricotta e cioccolato dentro al tagliapasta, sopra allo sbriciolato di biscotto. Aggiungete in cima un cucchiaino di gelatina di rose e tenete in frigo almeno 3 orette perchè il dolce si "assesti" raffreddandosi. 
Ripetete tutte le operazioni per il secondo cheesecake.
NOTA: se avete due tagliapasta, meglio. Oppure, come dice Fabien nella ricetta da cui ho preso l'idea, usate le striscioline di acetato, che però, nella mia cucina, mancano. Io avevo solo UN tagliapasta, quindi ho dovuto sfilarlo dalla prima "creazione" per poter passare alla seconda...e ovviamente il dolcetto si è un po' smontato, come potete vedere dalla foto :D

lunedì 13 giugno 2011

Biscotti light della Uli

biscotti light della uli

Questa ricetta mi è stata passata da un'amica virtuale, Uli, che mi ha detto di averli preparati secondo una ricetta passatale a sua volta in un corso di cucina naturale. L'amica Uli mi ha detto che all'assaggio le erano piaciuti assai, ma una volta provati a fare in casa sono venuti una "sòla". Ho provato a farli seguendo la sua ricetta, pur con qualche modifica, e non sono venuti indimenticabili nemmeno a me: duretti, al limite boni da inzuppare... Ho provato a rifarli ieri sera con ulteriori modifiche e devo dire che sono migliorati. Certo non sono i biscotti friabili al burro che potete immaginare, ma sono perfetti per fare una bella base per la cheesecake o da inzuppare nel caffè alla mattina, o nel tè delle 5, senza sensi di colpa....
Queste le dosi: io ho raddoppiato tutto e ne ho fatto in quantità...

INGREDIENTI:

350-400 gr di farina semintegrale (io ho usato la 00 perchè avevo solo quella...)
50/70 gr di zucchero mascobado integrale
7 gr di lievito naturale per dolci
3 cucchiai di olio extravergine
mezza bacca di vaniglia "riciclata" (ovvero: già usata nella bollitura del latte per la preparazione di qualch e dolce...qui la userete grattuggiandola nell'impasto! oppure usate la polvere naturale in barattolo)
2 cucchiai di aroma naturale di arancia fatto in casa o la buccia di un limone non trattato
poco latte (di soia o altro) se necessario
1 vasetto di yogurt bianco (di soya se vogliamo farlo vegan)
1 chiodo di garofano pestato
1 cucchiaino di cannella macinata
3 cucchiai abbondanti di briciole di mele essiccate

Impastare tutti gli ingredienti fino ad ottenere un impasto morbido che si stacchi dalle mani infarinandosi le mani quando necessario. Stendere e tagliare la pasta, porla sulla placca unta e infarinata, cuocere per 10-15 minuti, a 180-190°

sabato 11 giugno 2011

Gelatina di rose alla turca (Gul Receli)

rose

gelatina di rose

In Turchia la colazione è normalmente salata - formaggio tipo feta, olive, piadine o pane al sesamo, pomodori affettati, cetrioli affettati..delizioso tutto. A volte però ricordo che al salato si accompagnava la dolcezza di questa gelatina che non avevo mai avuto il piacere di assaggiare prima. Ovviamente quella assaggiata in Turchia era di produzione industriale, e decisamente più solida di questa fatta in casa.
Ho cercato tante ricette, alcune prevedono la presenza massiccia di chilate di mele...ma io non ho voluto usarle per evitare che influenzassero troppo il sapore. Ne ho usata solo una, e secondo me già si sente...ma non disturba troppo ;) La mia è rimasta un po' più liquida per aver usato meno zucchero del solito...

INGREDIENTI: 

300 gr. petali di rose
400 gr fruttosio (io ne ho usato 300 gr e mi accontento di averla un po' più liquida!)
400 gr circa di acqua
il succo di un limone
1 mela sbucciata e fatta a cubetti
2 gr di agar agar, facoltativo

Far bollire la mela e le rose nell'acqua finchè le rose non perdono quasi tutto il colore. Aggiungere lo zucchero e far bollire, poi abbassare la fiamma e rialzarla ogni 5 minuti, per almeno un totale di 20 minuti o più. Se volete, aggiungete la polvere di agar agar che addensa leggermente il composto e fate bollire. Aggiungere il succo di limone e versare la gelatina, completa dei petali, dentro ai barattoli ben puliti: è importante versare la gelatina mentre bolle ancora, in modo che sia il calore stesso del composto a sterilizzare i vasetti. Io poi per sicurezza spesso li congelo ;)

venerdì 10 giugno 2011

Risotto integrale con rose, asparagi e pepe

risotto integrale asparagi rose e pepe

Ho usato pepe rosa, ma a posteriori posso dire che il pepe nero ci sta meglio.
A voi la scelta!

INGREDIENTI (per 2 porzioni):

150 gr di riso integrale
2 grosse manciate di petali di rosa
1 mazzo di asparagi
1 cipolla (rossa se possibile)
1 cucchiaino di bacche di pepe (nero o rosa)
1 cucchiaino di olio
sale

Far bollire il riso integrale fino a far terminare quasi la cottura. Scolarlo ancora molto al dente.
Tagliare a cubettini la cipolla e farla rosolare in un cucchiaino di olio e qualche cucchiaio di acqua. Far lessare gli asparagi e tagliarne le punte tenendole da parte. Tagliare a cubettini le parti più morbide e "commestibili" dei gambi e aggiungerle alla cipolla, aggiungendo anche il riso per fargli terminare la cottura. Dopo un minuto, aggiungere i petali di rose e lasciarli appassire un paio di minuti. Togliere dal fuoco e aggiustare di sale, aggiungendo abbondante pepe nero macinato e, se gradite, qualche bacca decorativa di pepe rosa. Buon appetito!