Tutto quello che avreste voluto sapere sulla cucina vegetariana e vegan o solo sana e naturale (e non avete mai osato chiedere). Come ho imparato a cucinare godurioso, sano, biologico e leggero e ad evitare la bomba calorica..quasi sempre ------------------------------- Every Thing You Always Wanted to Know About Vegetarian Vegan or simply Healthy and Natural Cooking But Were Afraid to Ask. How I learned to cook lustful, organic and light meals and to avoid the calorie bomb..almost always
martedì 13 novembre 2012
Krapfen di Bogliasco - Krapfen or donuts
Scusate la foto ma e' stata presa con il solito cellularino questa estate in visita a mia mamma...
Riporto dal libro "I dolci della Liguria"
"Questa ricetta non e' propriamente ligure, ma dal dopoguerra una piccola pasticceria di Bogliasco, borgo marinaro alle porte di Genova, produce questi gustosissimi dolci, apprezzati al punto da aver fatto la fama di Romano Zamproglio, l'artigiano pasticcere che per primo li ha proposti. Cosi' i krapfen di Romano sono riventati famosi in buona parte della riviera di Levante".
D'estate mia madre mi portava, nei giorni infrasettimanali, al mare a Bogliasco.
Mio padre veniva a pranzo a casa dal lavoro, e prima di tornare in ufficio ci prendeva, a me e a lei, e ci portava in spiaggia, per poi tornare a prenderci a fine giornata.
All'ora convenuta noi ci facevamo trovare nella piazzetta del paese per il ritorno, proprio accanto alla pasticceria di cui sopra. E mia madre si comprava regolarmente il krapfen di cui andava matta...
A me il fritto piace tutto, TRANNE il dolce. Davvero, i dolci fritti non mi hanno mai fatto impazzire, soprattutto da piccola. All'epoca io non andavo pazza ne' di krapfen (che infatti io non mangiavo quasi mai) ne' di frittelle. Le poche volte che ricordo di aver mangiato questo krapfen, lo ricordo rigorosamente senza crema, per gustare meglio il sapore dell' impasto. E comunque mi pareva sempre in ogni caso troppo unto, nonostante gli adulti decantassero la leggerezza del tocco del pasticcere Romano.
Sono passati anni, e io nel frattempo il gustino dell'unto ho imparato purtroppo ad apprezzarlo :)))) eccome!
Ma questo impasto non assorbe praticamente nulla, provare per credere.
Questa ricetta l'ho fatta per mia madre, e devo dire che oggi la trovo ottima. La pasta e' una meraviglia quanto a sapore. La lievitazione ovviamente non e' identica a quella del krapfen comprato al bar, ma il gusto e' molto ma molto piu' buono, Forse per ottenere una lievitazione simile bisognerebbe affidarsi al lievito madre, ma io e lui ci guardiamo in cagnesco. Gia' si fa fatica a tenere a bada i chiletti, se poi dovessi allevare una pasta madre, con che cuore potrei buttarla via mano a mano che la rinfresco?! sarei invasa quotidianamente da croissant, pizze, pani a non finire....no no, io e i lievito naturale non andremo mai e poi mai d'accord. Ci guardiamo di sottecchi con reciproca diffidenza.
Comunque, per tornare al krapfen, la pasta e' leggera, gustosissima, morbida e soffice e scioglievole al palato....una libidine veramente, c e' poco da dire...
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Sorry but the photo 'was taken with the usual small mobile this summer, while visiting my mom ...
Carried from the book "The sweets of Liguria"
"This recipe is not 'properly from Liguria, but since after the II world war a small pastry shop in Bogliasco, a fishing village on the outskirts of Genoa, produces these tasty cakes which are appreciated to the point of doing the fame of Roman Zamproglio, the artisan baker who first has proposed. This kinf of sweets by chef Romano are famous in most of the Riviera di Levante ".
I remember that when I was a child, my mother took me to the seaside during the week afternoons. We used to go to Bogliasco.
My father came home for lunch from work, and before returning to the office he usually took us, me and my mom, and took us to the beach in Bogliasco, and then pick us up after work to take us home. Sometimes me and my mother used the train but not so often.
We used to meet my dad in the town square, right next to the bakery of Romano the Famous.... And my mother regularly bought these krapfen of which she was crazy ...
I like all fried food EXCEPT sweets> I'm not mad of donuts nor krapfen.The few times I remember as a child I ate donuts this was strictly with no cream, to enjoy better the taste of the dough. Anyway, it seemed too greasy, although adults enjoyed the lightness of donuts by Romano.
Years have passed, and I learned to appreciate in the meantime fried tastes :)))) and how much!
But this mixture does absorb virtually no oil, seeing is believing.I made this recipe for my mother, and I must say that today I find it excellent. The pasta is marvellous in terms of flavor. The rising of course not 'identical to the donuts bought at the bar, but the taste is much and much better. Maybe with natural yeast it might be better, but natural yeast and I...well, we look askance. Yes, it is hard to keep an eye on wheight, but if I were to raise a "sourdough" I would be invaded daily by croissants, pizzas, breads to no end .... no no, never. Me and sourdough we look sideways at each other with suspicion.
However, to return to donuts, the doug is light, yummy, soft and smooth on the palate and a melting lust .... really, there' not much to say ...just try!
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INGREDIENTI:
500 gr farina manitoba
500 ml latte
100 gr burro
100 gr zucchero
50 gr lievito di birra
6 tuorli d'uovo
1 limone non trattato
confettura di albicocche
olio extravergine di oliva per friggere
sale
zucchero a velo
far sciogliere il burro a bagnomaria. Sciogliere il lievito in mezzo bicchiere di latte tiepido, aggiungere circa 50 gr di farina e lasciare lievitare in una ciotola coperta e in un luogo tiepido. Montate i tuorli con lo zucchero fino ad ottenere composto spumoso, quindi unire il burro fuso e mescolate. Grattugiate la scorza di limone. Aggiungete al comporto spumoso la massa lievitata e mescolate, poi unire il resto della farina, un pizzico di sale e la scorza di limone. Lasciate lievitare un'altra ora in un luogo tiepido fino a far raddoppiare la pasta. Poi impastatela di nuovo, e stendetela con un mattarello in una sfoglia non troppo sottile.
Con un bicchiere ritagliate dei cerchi di pasta. dentro mettete un cucchiaino di marmellata e sovrapponete un altro disco di pasta, sigillate i bordi con le dita. Poi spolverizzate con un velo di farina i krapfen e lasciate riposare e lievitare un'altra mezz'ora (io ora lascerei lievitare anche un paio d'ore...). Scaldate l'olio e friggete i krapfen finche' non saranno ben dorati da entrambe le parti, raccoglieteli e fateli scolare su carta assorbente. Spolverizzate di zucchero a velo e...buon appetito!
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INGREDIENTS:
500 gr flour manitoba
500 ml milk
100 g butter
100 gr sugar
50 g yeast
6 egg yolks
1 lemon
apricot jam
extra virgin olive oil for frying
salt
icing sugar
Melt the butter in a double boiler. Dissolve the yeast in half a glass of warm milk, add about 50 grams of flour and let rise in a covered bowl and in a warm place. Beat the egg yolks with the sugar until frothy, then add the melted butter and stir. Grate the lemon zest. Add to behave frothy mass yeast and stir, then add the remaining flour, a pinch of salt and the lemon zest. Let rise another hour in a warm place until the dough doubles. Then knead again and roll it out with a rolling pin into a not too thin.
With a glass cut out circles of dough. put in a teaspoon of jam and overlay another disk of dough, seal the edges with your fingers. Then sprinkle with a little flour and let the donuts rest and rise another half hour (I now would let rise a couple of hours ...). Heat the oil and fry the donuts until 'will not golden brown on both sides, collect them and let them drain on paper towels. Sprinkle with powdered sugar and ... bon appetit!
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Urka!
RispondiEliminaIo a Bogliasco ci andavo a nuoto tutti i giorni, mai una volta che mia madre mi abbia comprato un krapfen!
....sarà mica per quello che ne ho mangiato qualche centinaio dopo??;))
Ciao Giorgia...spero di vederti prossima settimana a Genova!
visto in questa foto ha un buon aspetto, non oso immaginare da vicino ... da fiondarcisi immediatamente sopra.
RispondiEliminaDa provare
Scusa ma Romano si chiamava Zampriolo non Zamproglio!Inoltre erano farciti con la crema da sua moglie dopo essere stati fritti, squisiti ☺
RispondiEliminadavvero??? mi fido, ho preso ricetta e nome dal libro citato :) gnam gnam!
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