semplice, di effetto, buonissima.
questa ricetta è di origine mantovana e pare sia stata creata quando Isabella d’Este arrivò a Mantova a 16 anni come sposa di Francesco II Gonzaga(figlio del marchese di Mantova e di Margherita di Baviera): per celebrare la sua bellezza di fanciulla in fiore le venne dedicata una torta tempestata di corolle di rose.
oggi mi è saltato l accidenti: volevo fare la ricetta Bimbi datami da una amica, peccato però che tale ricetta dicesse di usare un cubetto di lievito.
E peccato che in Italia i cubetti di ldb siano da 25 gr, in Germania invece da 45gr...
peccato averlo scoperto solo dopo aver mescolato gli ingredienti....
butto tutto, perchè la pasticceria è precisione (non sono fissata tanto da parlar di forza delle farine o da fare i 4 impasti .....no, questo no, però nemmeno "a occhio", non ho l esperienza, non ne ho nemmeno la voglia....preferisco andare sul sicuro della bilancia!)
rifaccio, e questa volta mi lancio alla ricerca della torta di rose e mi imbatto in quella da 4 impasti.
sono certa che sia ottima e che durerà a lungo - l amica dice che dura poco, meno di 24 ore, poi si secca e non è più buona nè fragrante.
Sospetto che sia la presenza del lievito: più lievito, minore durata. Meno lievito ma più tempo di lievitazione, maggiore durata.
Però onestamente 4 impasti sono troppi per me, comune mortale, e la cena con amici è stasera, non tra una settimana (il tempo per 4 impasti a casa mia....)
Dunque trovo una bella ricetta in un blog famoso e ricchssimo: fiduciosa inizio, per fermarmi dopo pooco quando ho già mescolato uova lievito e farina e......"aggiungere il latte caldo poco alla volta"
MAquale latte caldo ??????? non è tra gli ingredienti quindi non ho idea di quanto ne debba usare.
Mi salta anche il cristo dopo l accidenti, e alla fine decido di fare a modo mio.
Insomma: ecco la mia versione, che alla fine è cambiata un po' da tutte le ricette, ma è venuta bene, prima o poi quella da 4 impasti la provo, ma per ora mi limito alla versione facile.
Ps. preparate l impasto al mattino o il pomeriggio per cucinarla a cena
pps. Ho fatto anche la versione del Bimbi qualche giorno dopo, ma non c è proprio paragone, questa è troppo più buona. La ricetta del Bimbi è super se volete una torta più da colazione, asciuttina (per questo dovrete riempirla di burro, altrimenti saprà di poco), è molto "aerea", come un croissant asciutto e crostoso anche se soffice...non so se riesco a spiegarmi :) ed è super se avete poco tempo, per cui la userò sicuramente inqualche corso in cui non potremo attendere ore per la lievitazione, ma per ilmio gusto non c'è scelta :)
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Isabella d'Este , a cavallo tra 400 e 500, fu una delle donne più autorevoli del Rinascimento e del mondo culturale italiano del suo tempo. Fu mecenate delle arti, nonché leader della moda, il cui innovativo stile di vestire venne copiato da donne in tutta Italia e alla corte francese. Il poeta Ludovico Ariosto la etichettò come "Isabella liberale e magnanima", mentre Matteo Bandello la descrisse come essere stata "suprema tra le donne".[2] Il diplomatico Niccolò da Correggio andò anche oltre, salutandola come "La first lady del mondo".
« D'opere illustri e di bei studî amica,
Ch'io non so ben se più leggiadra e bella Mi debba dire, o più saggia e pudica, Liberale e magnanima Isabella, Che del bel lume suo dì e notte aprica Farà la terra che sul Menzo siede » |
(Ludovico Ariosto, Orlando Furioso XIII, 59)
Fu reggente del marchesato di Mantova durante l'assenza del marito, Francesco II Gonzaga e per conto del figlio minore, Federico, quinto marchese e futuro duca di Mantova. Nel 1500 incontrò il re di Francia Luigi XII a Milano in missione diplomatica per convincerlo a non inviare le sue truppe contro Mantova.
(da Wikipedia)
Isabella, che era donna di gran gusto, all’amore per le opere d’arte aggiungeva quello per la buona tavola e si impegnò fin dai primi anni di matrimonio a mantenere alta la tradizione culinaria dei Gonzaga.
Dopo la morte prematura del marito, Isabella, divenuta reggente e Marchesa di Mantova, seppe portare nel suo territorio una profonda e vasta cultura rinascimentale, ma s’interessò anche d’alta cucina ed inaugurò la moda dei grandi pranzi di corte, in cui era necessario un grande cuoco e grandi ricettari secondo l’uso della sua famiglia d’origine. Così, ogniqualvolta la Marchesa aveva bisogno di allestire un banchetto importante, faceva venire da Ferrara il Messisburgo, che la leggenda vuole essere stato l’inventore della Torta delle Rose in suo onore. A Ferrara, egli creò per Lucrezia Borgia, cognata e rivale di Isabella, le coppiette di pane fatte a piccole trecce, note oggi come “crocette ferraresi”, che inneggiavano alla foggia dei suoi capelli biondi, per i quali era molto ammirata.
“I Gonzaga sono anche ricordati per l’arte della cucina, definita da molti “di principi” e “di popolo”, perché hanno saputo coniugare piatti tipicamente popolari con piatti decisamente più elaborati, vanto dei numerosissimi cuochi che si sono alternati alla loro corte. Essi hanno saputo lasciare un’impronta nella gastronomia italiana, data dai prodotti ricavati dalla fertilità della loro terra (grano e riso soprattutto) e dall’importanza delle loro corti.
Con l’arrivo di Isabella d’Este nel 1490 la cucina mantovana venne influenzata dalla cucina emiliana. La corte dei Gonzaga è ricordata per i fastosi banchetti, per la ricchezza della tavola e per gli elaborati piatti preparati da schiere di cuochi provetti che lavoravano giornate intere per preparare piatti sontuosi voluti dai signori di Mantova, tra cui fra i dolci si annoverava la torta delle rose”.
(da AIFB)
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wow tutt'altro che una moglie di rappresentanza, ma un vero personaggio politico e culturale del tempo! una donna decisamente affascinante, colta e potente.
INGREDIENTI.
300 gr ca di farina (250 gr piu varie cucchiaiate per impedire di attaccarsi o per aggiustare)
30 gr burro
40 gr zucchero
mezzo cucchaino raso di sale
1 uovo intero
12 gr lievito di birra (ldb)
da sciogliere in 4 -5 cucchiai di latte
mezzo cucchino raso di vanillina
PER LA FARCIA
60 gr burro
50 gr zucchero
mescolate il lievito con i latte tiepido, non caldo. aggiungete tutti gli ingredienti per la pasta e mescolate a mano, non troppo a lungo. Sembrerà un poco appiccicoso (non troppo solo un pochino) , non vi preoccupate, e lasciate lievitare vicino a un calorifero oppure in un luogo chiuso (d'estate) un paio d'ore, poi riprendete l impasto.
Mettete farina su un ripiano e posate l impasto, lavoratelo brevemente e stendetelo, avendo cura di infarinare bene il mattarello e la supericie della pasta.
Tirate la pasta molto bene, abbastanza sottile, quanto è possibile senza romperla.
A parte mescolate burro molto morbido (io l hofatto passare a microonde per 8 secondi, in modo da non liquefarlo assolutamente, ma da renderlo un po morbido) con lo zucchero.
Spalmate uniformemente il burro e lo zucchero della farcia sulla torta con l aiuto di un cucchiaio e ....delle vostre dita :) o di una spatola piatta, tipo quella per livellare la panna.
poi arrotolate il foglio di pasta dal lato lungo. quando avrete un salamone, tagliatelo a fette spesse di circa 5 cm, chiudele su un lato con un paio di pizzicate, e adagiate le "rose" cosi fatte su una teglia coperta di carta da forno. Le rose dovranno essere un po distanziate tra loro perchè lieviteranno ancora e si allargheranno.
Quando avrete messo le rose nella tortiera, coprite con un panno e lasciate ancora lievitare per altre 2 orette.
Poi spennellate la superficie della torta con latte, e infornate in forno caldo e statico a 180 gradi, per circa 20 minuti, dipende dal vostro forno.
Quando vedrete dorarsi la superficie, togliete dal forno e fate raffreddare. E' buona sia tiepida che fredda.
Potete coprire con zucchero a velo e....buon appetito!
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